Future Film Festival tra Cronenberg e Giappone

La rassegna prenderà il via il 21 settembre e durerà fino al 25. Tredici le pellicole in concorso, proiezioni al Lumière e all’Arlecchino

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Tredici film in concorso nel segno dell’animazione e attorno un’agenda di appuntamenti per approfondire il tema del futuro. Ecco Future Film Festival numero 22, al via dal 21 al 25 settembre a Bologna e a Modena dal 30 settembre al 2 ottobre. La kermesse diretta da Giulietta Fara con un tema portante quale il "retrofuturo", pare tornata agli antichi splendori che da qualche anno erano andati sbiadendosi.

La salute ritrovata si avverte proprio in quel suo essere una manifestazione articolata e ad ampio spettro, per quel che riguarda l’ampio mondo che gira attorno alla fantascienza (effetti speciali, realtà virtuale e aumentata, gaming, media arts). Verrà scandagliato con due retrospettive, una di film storici di fantascienza e l’altra dedicata a Cronenberg, con un ricco palinsesto di talk, animati da docenti e visionari, con mostre, musica dal vivo e una rassegna dedicata al pedagogista Mario Lodi.

E’ bella e intrigante anche l’opera del FFF "Infinite Future", realizzata da Théo Garnot (the.Organo) e presentata a Venezia, da cui è tratto il disegno simbolo impresso sul manifesto. Finalmente sono stati annunciati i film in arrivo da varie parti del mondo (c’è tanto Giappone) che gareggeranno: si comincia con "Home is somewhere else" di Carlos Hagerman e Jorge Villalobos, documentario messicano completamente animato in 2d, una finestra aperta sul cuore e le menti dei giovani immigrati che sognano una casa e allo stesso tempo sono terrorizzati da possibili deportazioni (21 settembre alle 14,30 al cinema Lumière) e si prosegue con "Khamsa-Il pozzo dell’oblio", film algerino di Vynom (Khaleb Chiheb) dove troviamo un bambino di nome Adi che riprende conoscenza in un pozzo buio e profondo e spinto dalla curiosità si lascia guidare da Khamsa, una bizzarra creatura volante (la proiezione della pellicola si terrà il 22 settembre, alle o14 al cinema Arlecchino).

Poi "Les Secrets de mon père" di Vèra Belmont, un film importante che si concentra sul viaggio di una famiglia verso la riconciliazione dopo aver affrontato il trauma dell’Olocausto e Auschwitz e si basa sul racconto autobiografico del famoso autore e fumettista israeliano Michel Kichka (219 ore 19, Arlecchino).

Dal Giappone "La casa degli smarriti sul promontorio" di Sachiko Kashiwaba (si può assistere alla proiezione il 23 settembre, alle 16 al cinema Lumière), "Inu-Ho" di Masaaki Yuasa (sempre il 23 settembre al Lumière, ma alle 19) e "Battlecry" di Yanakaya (proiezione il 21 settembre, alle 21,30 all’Arlecchino). Un film anche dall’Italia, "Metamorphosis" di Michele Fasano in anteprima assoluta, ispirato a "La conferenza degli Uccelli" di Farid al-Din ‘Attar, poeta persiano del XIII secolo, con una suggestiva storia che narra di uno stormo di uccelli che viaggia al seguito di Upupa.

Fuori concorso il sovversivo musical sci-fi afrofuturista "Neptune Frost" co-diretto dal rapper americano Saul Williams e dalla drammaturga ruandese Anisia Uzeyman (coppia anche nella vita). Info www.futurefilmfestival.it

Benedetta Cucci

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