Galleria Cavour Bologna, la parte storica in vendita

La famiglia Sassoli de Bianchi vende il tempio del lusso. La nuova proprietà sarà una realtà imprenditoriale del territorio

L’interno della parte storica di Galleria Cavour

L’interno della parte storica di Galleria Cavour

Bologna, 6 settembre 2019 – Sembra sia stata una decisione sofferta, a volte divisiva, ma probabilmente l’unica scelta possibile sia per la città che per gli interessi di una famiglia storica di blasonati imprenditori, ormai arrivati alla terza generazione, estremamente numerosi ed attivi in altri settori in diverse città. La decisione dei Sassoli de Bianchi: Galleria Cavour passerà a un’altra proprietà. E con questo si intende la parte storica che inizia da via Farini per arrivare alle boutiques Tiffany e Prada, da sempre appartenuta alla famiglia Sassoli. Storia di un’azienda di famiglia che passa di mano, senza volare all’estero o sotto le oscure regie del mero profitto finanziario. Galleria Cavour, da sempre sinonimo del casato Sassoli de Bianchi, una delle famiglie più importanti della città, starebbe passando di mano, ceduta dagli eredi a una realtà imprenditoriale del territorio, una garanzia per i Sassoli che hanno potuto scegliere tra i tanti competitor interessati ad aggiudicarsi un business commerciale e immobiliare con tanti zeri.

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Un’operazione che da tempo appariva inevitabile, per via del ramificarsi degli eredi, con realtà e interessi ormai diversi, sparsi in giro per l’Italia e per il mondo, con obiettivi che non potevano più conciliarsi con la gestione di un’azienda di famiglia come è sempre stata Galleria Cavour, sin da quando esattamente sessant’anni fa la famiglia Sassoli de Bianchi decise di scommettere su una galleria commerciale che doveva sorgere sulle rovine della guerra e raccogliere la sfida del grande boom economico. Da allora gli affari sono andati espandendosi e Galleria Cavour ha attirato le marche migliori del mondo, da Vuitton a Gucci, da Prada a Fendi, in una escalation continua che è avvenuta sotto gli occhi del ricambio generazionale: Filippo e Alessia, la vera first lady di Galleria Cavour, hanno passato il testimone alla figlia Leopolda che ha gestito la nuova Galleria coordinandosi con il ramo milanese della famiglia e i tanti eredi, alcuni ormai lombardi di adozione, altri romani ed altri ancora residenti all’estero.

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E’ iniziata così una lunga trattativa, con un susseguirsi di possibili candidati all’acquisto, che fino ad oggi pare non avesse portato a nulla di fatto in quanto la famiglia ha sempre cercato il candidato giusto: un forte imprenditore italiano determinato a investire su questa realtà, senza trasformarla o snaturarla ma rilanciandola e sostenendola nella continuità. Si era parlato anche di possibili acquisizioni da parte di fondi di investimento, interessati ovviamente a mettere a maggior profitto gli spazi commerciali più esclusivi di Bologna, ma non se n’è fatto nulla: sembra ormai certo che Galleria Cavour rimarrà in mani locali, emiliano-romagnole e bolognesi per adozione. I nuovi proprietari sembrano più che mai disposti a investire nel nostro territorio e nella natura originaria di Galleria Cavour, proiettata nel mondo del luxuring con sempre maggiore determinazione. Questa pare sia la garanzia che hanno chiesto i Sassoli de Bianchi per cedere il loro fiore all’occhiello concordando pienamente le prospettive imprenditoriali del nuovo acquirente la cui leadership dovrebbe essere operativa entro la fine dell’anno. Nulla dovrebbe cambiare di fatto, se non il nome della proprietà, con le indiscrezioni che già trapelano sul nuovo asset che ha in serbo progetti e investimenti di grande portata per la nostra città.

AGGIORNAMENTO Chi è Gioia Martini, la nuova proprietaria

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