Bologna, 27 maggio 2025 – Attimi di paura sulla Torre Garisenda questa mattina. A un certo punto è scattato un allarme, quello che indicherebbe l’evacuazione e visti i problemi correlati alla Torre molti che si trovavano in zona si sono chiesti cosa stesse accadendo. Qualcuno ha iniziato a preoccuparsi seriamente, alcuni edifici limitrofi sono stati evacuati.
Il dubbio è stato reale: è un allarme vero? C’è pericolo? Bisogna evacuare? Per fortuna è stato un falso allarme. E per tranquillizzare tutti il Comune di Bologna ha dovuto diramare un avviso sui propri canali social e anche attraverso l'Alert system per i residenti della zona intorno alla torre: “Non c’è alcuna necessità di evacuare. Durante le prove di funzionamento dell’allarme collocato sulla Torre Garisenda, pochi minuti fa è erroneamente scattato il segnale di evacuazione. Ci scusiamo per il disguido”.

Alcuni cittadini avevano già chiamato allarmati. Ma, si sottolinea da Palazzo D'Accursio, gli stessi tecnici presenti nel cantiere avevano già pre-avvisato il Comune del problema.
Un segnale di evacuazione scattato per sbaglio insomma. E per fortuna ovviamente, anche se in caso di crollo o di problemi alla torre, chiaramente, un piano di allarme e di evacuazione esiste.
Attorno alla Garisenda sono stati installati megafoni di vedetta, con un sistema di allerta sonica e due frasi pre registrate, una in italiano e una in inglese. C’è anche il sistema ‘Alert System’, appunto, il sistema che avvisa la cittadinanza con un sms sul proprio cellulare. E poi c’è un sistema di monitoraggio multisensore operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che invia i dati di diagnostica in tempo reale su malta, blocchi di cotto e ciottoli di fiume.
Seta (Forza Italia): “Scene di spavento. Il piano di evacuazione ha forti e pericolose falle”
Ma il piano di allarme così come strutturato non sembra basti. "L’erroneo ordine di evacuazione partito dagli altoparlanti a servizio della Garisenda – scrive in una nota Erika Seta, coordinatore regionale Azzurro Donna Forza Italia – ha dato origine non solo a scene di spavento e di persone che dalle case si sono riversate in strada in mutande, dai parrucchieri sono fuggite con la tinta in testa ma ha evidenziato che il piano di evacuazione ha forti e pericolose falle. Perché tutte quelle persone una volta in strada erano totalmente abbandonate a se stesse senza sapere dove andare e senza potersi muovere a causa dei blocchi del cantiere. Se la torre fosse crollata probabilmente ora saremo davanti ad una strage”.
Seta riporta anche il racconto di Annamaria Cesari, Consigliere GI quartiere Porto Saragozza che ha lo studio proprio in zona: “La gente si è riversata in strada non sapendo dove dirigersi, logica vuole che il pensiero fosse ‘allontaniamoci dalle torri percorrendo via Zamboni verso la periferia’; speriamo che questo errore di oggi porti all’attenzione di questa giunta la necessità di informare i cittadini sul come comportarsi in caso di reale crollo. I volantini dati un anno fa quando organizzarono l’It Alert non bastano, la gente non ricorda”.
“Perché una cosa è la teoria del piano altro è la pratica unita al momento di panico che paralizza”, continua Erika Seta. “Inammissibile poi che l’errato allarme sia stato comunicato solo dal servizio su rete mobile e non dagli stessi altoparlanti che lo avevano avviato. Colpevole la assenza anche telefonicamente della Polizia locale e del Comune”.