Arresto di Genovese: la ragazza bolognese di Villa Inferno al festino a Milano

Marta, la giovane che ha dato il via all'inchiesta sui party tra cocaina e sesso, era a casa dell'imprenditore milanese arrestato per stupro. "Mi ha invitato il braccio destro di Genovese, quella sera ho avuto una brutta sensazione"

Alberto Genovese

Alberto Genovese

Bologna, 11 novembre 2020 - C'era anche Marta, la ragazza dei festini di villa Inferno, nell'attico di lusso vista Duomo dell'imprenditore Alberto Genovese, 43 anni. Il fondatore di Facile.it (la start up poi venduta) arrestato a Milano con la pesantissime accusa di avere sequestrato, violentato e seviziato, dopo averla drogata, una diciottenne, durante un festino a casa sua. 

Il 10 ottobre scorso, infatti, Marta (il nome è di fantasia) era a quella festa a Milano. Venne a sapere di potere partecipare "a quella festa privata" da un uomo che alcune ragazze hanno definito il "braccio destro" di Genovese . Lo ha messo a verbale davanti agli investigatori della Squadra mobile, nell'inchiesta della Procura di Milano che ha portato in carcere l'imprenditore.

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Villa Inferno

Marta è la ragazza che, con la propria denuncia, ha fatto partire l’inchiesta nota come Villa Inferno sui festini bolognesi a base di coca e sesso finiti anche sui filmini hard. Lei, all'epoca, aveva 17 anni ed era quindi minorenne. Vari imprenditori e professionisti finirono nell'inchiesta bolognese."C'è chi parla di circuitio di festini - attaccano ora i difensori di Davide Bacci, imprenditore di 49 anni ora ai domiciliari - ma è falso: il nostro assistito non conosce Genovese", assicurano.

I festini di Milano

Ancora un volta, è proprio Marta una delle testimoni chiave dell’inchiesta lombarda, stando alle 28 pagine di ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice Tommaso Perna del tribunale di Milano. È lei che, sentita a sommarie informazioni (ma non ha formalizzato alcuna denuncia), ha ricostruito la notte del presunto stupro che vede come vittima una diciottenne.

Nella "tarda mattina" di quel sabato 10 ottobre -  ha raccontato Marta - aveva "sentito" una sua amica, "che mi aveva detto che sarebbe andata anche lei alla festa di Genovese". Così Marta arrivò alla festa a Milano verso le 16 assieme ad un'altra ragazza, mentre la 18enne che poi subì abusi "l'ho vista arrivare verso le 20.30" assieme ad un'altra. Marta se ne è andata dall'attaico quasi alle 2, ma prima ha cercato l'amica che era dentro la stanza da letto di Genovese, ma la stanza era sorvegliata da un bodyguard. "Ho detto al buttafuori che dentro la camera c'era una mia amica che doveva venire via con me. Lui si è limitato a dire che non si poteva entrare". Erano le 22.30, ha detto ancora, e "ricordo di aver avuto una brutta sensazione".

Poi il racconto prosegue: "Sono venuta a conoscenza di quanto subìto da lei in un messaggio ricevuto verso mezzanotte tra domenica e lunedì. E' stato allora che mi ha detto di essere stata violentata, io pensavo solo da Genovese, ma lei ha detto che c'erano anche altri uomini". 

Attualmente non risulta alcun tipo di connessione tra le due indagini, ma sono in corso approfondimenti

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