GABRIELE MIGNARDI
Cronaca

Gessi patrimonio Unesco, esultano i sindaci

Gli affioramenti di Zola Predosa, San Lazzaro e Ozzano tra i siti che hanno ottenuto il riconoscimento: "Opportunità da valorizzare"

Gessi patrimonio Unesco, esultano i sindaci
Gessi patrimonio Unesco, esultano i sindaci

I Gessi e le grotte dell’Appennino emiliano-romagnolo sono diventati patrimonio mondiale dell’Umanità. Il riconoscimento è arrivato ieri da Riyad dove si era riunito il Comitato internazionale Unesco a seguito della valutazione positiva dell’Unione Internazionale per la conservazione della natura, organo di consulenza tecnica dell’agenzia delle Nazioni Unite.

Un patrimonio diffuso in sette siti di aree carsiche e gessose dell’Appennino dell’Emila Romagna. Tutti luoghi che stanno ‘là dove c’era il mare’ nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Ravenna e Rimini: si tratta di un insieme formato da all’alta Valle Secchia, la bassa Collina Reggiana, I Gessi di Zola Predosa, I Gessi Bolognesi, la Vena del Gesso Romagnola, le Evaporiti di San Leo e i Gessi della Romagna orientale. Una buona notizia anche per i territori del bolognese che presentano i caratteristici affioramenti gessosi che negli anni sono stati inseriti nel sistema delle aree protette.

L’iscrizione arriva dopo sette anni dalla proposta avanzata dalla Regione con i diversi enti e la Federazione speleologica dell’Emilia Romagna che per prima nel 2016 suggerì questo obiettivo. Si tratta del sesto sito naturale italiano riconosciuto dall’Unesco e del secondo per l’Emilia-Romagna, dopo le Faggete vetuste delle Foreste Casentinesi. E così salgono a sedici i luoghi che nella nostra regione possono fregiarsi di questo titolo che "ci offre l’opportunità di valorizzare e proteggere questo patrimonio ambientale unico al mondo e, contemporaneamente, offrire ai territori una straordinaria leva di promozione culturale e socio-economica" ha commentato l’assessore regionale Barbara Lori. Il sindaco di Zola Davide Dall’Omo esulta e ricorda che "proprio in queste settimane sono terminati i lavori di sistemazione del Sentiero dei Gessaroli: a seguito della frana dell’estate 2022, dovemmo chiudere il percorso per consentirne la messa in sicurezza, svolta lo scorso inverno. Le forti piogge di maggio hanno poi provocato altre frane e questo ha fatto slittare ad agosto i lavori per la realizzazione del nuovo tracciato: un percorso diverso ma che permette di camminare sempre immersi nella natura, un intervento reso possibile dal prezioso lavoro dei volontari del Cai".

Positivo anche il commento dell’assessora all’ambiente di San Lazzaro Beatrice Grasselli: "Questo riconoscimento attribuisce il valore che merita a un territorio in cui si trovano emergenze di pregio ambientale e storico. Per San Lazzaro rappresenta anche un importante opportunità per il territorio. Penso alle possibilità di sviluppo delle connessioni ecologiche, dell’implementazione della sentieristica, già progettata quest’anno per oltre nuovi 40 chilometri, alla promozione di una relazione più forte con l’Ente parco. Oltre alle prospettive di promozione di un turismo lento che vede il sistema dei gessi di San Lazzaro come una porta aperta verso la Romagna".

Soddisfatto per il’atteso riconoscimento anche il sindaco metropolitano Matteo Lepore: "Un altro prestigioso riconoscimento che rafforza l’identità del territorio bolognese. Dopo i portici, con i calanchi e i Gessi si rafforza l’identità dell’intero territorio metropolitano. I calanchi sono sempre stati una curiosità per chi visita Bologna, e ora con questo riconoscimento diventano un’eccellenza da esibire ancor più con orgoglio".

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