Giampaolo Amato, negati i domiciliari all’ex medico accusato di duplice omicidio

L’ex medico della Virtus resterà in carcere: l’uomo è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver ucciso la moglie Isabella Linsalata e la suocera Giulia Tateo. A marzo il processo

Giampaolo Amato fuori dal tribunale: negati i domiciliari all'ex medico

Giampaolo Amato fuori dal tribunale: negati i domiciliari all'ex medico

Bologna, 14 dicembre 2023 – E’ accusato di aver ucciso la moglie e la suocera: il medico Giampaolo Amato resterà in carcere. E’ stata respinta dal Gup del Tribunale di Bologna, Nadia Buttelli, la richiesta di attenuazione della misura, dal carcere (dove si trova dall’8 aprile scorso) ai domiciliari, avanzata durante l'udienza preliminare di lunedì scorso l’ex medico della Virtus, rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio della moglie Isabella Linsalata e anche della suocera Giulia Tateo.

“La richiesta è stata dichiarata inammissibile per un motivo procedurale cioè l'omessa comunicazione prevista da Codice Rosso alle parti offese”, hanno spiegato i legali che assistono il medico, gli avvocati Cesarina Mitaritonna e Gianluigi Lebro.

“Le parti offese possono esprimere il parere sull'istanza. Peraltro, non si condivide questa impostazione del giudice perché le parti offese erano presenti attraverso i legali costituiti parte civile e quindi potevano esprimere il parere2, hanno sottolineato i due difensori.

Parti civili nel processo sono la sorella di Isabella Linsalata e il fratello di Giulia Tateo, assistiti rispettivamente dagli avvocati Maurizio Merlini e Francesca Stortoni.

"I figli non si sono mai muniti di difensore e non si sono costituiti nei confronti del padre. Quindi non vi era l'obbligo di chiedere il loro parere, perché hanno inteso non partecipare al processo", hanno concluso. L'inizio del processo è fissato al 6 marzo