Giampaolo Amato e i dubbi sulle ultime ore, il giallo della borsa della moglie

L’ex medico della Virtus è stata l’ultima persona a vedere viva Isabella Linsalata, la sera del 30 ottobre 2021. Il giorno del ritrovamento della salma, il medico portò gli effetti personali della donna nel suo studio

Bologna, 18 aprile 2023 – Una telefonata e una borsa. Altri due elementi che il gip Claudio Paris definisce "non privi di rilevanza nella prospettazione accusatoria" nei confronti di Giampaolo Amato, l’ex medico della Virtus accusato di aver ucciso la moglie, Isabella Linsalata, trovata morta nella sua casa di via Bianconi 6 il 31 ottobre 2021 e successivamente risultata positiva a dosi massicce di Midazolam, una benzodiazepina e Sevoflurano, un anestetico ospedaliero. Il primo elemento è relativo alla telefonata che Amato avrebbe fatto la mattina (intorno alle 9) del rinvenimento della salma della moglie (la donna è stata trovata nel letto e non indossava un pigiama, come al solito, bensì stranamente slip, canottiera e reggiseno, ndr ) che, come dichiarato dallo stesso indagato, era avvenuta "per sapere del suo cambio armadio, come stavano i nostri figli, come stava lei e se ci fossero delle novità".

Isabella Linsalata è stata trovata morta nella sua casa il 31 ottobre 2021
Isabella Linsalata è stata trovata morta nella sua casa il 31 ottobre 2021

Motivazioni che non convincono il gip secondo cui "tale telefonata avesse piuttosto la funzione di sviare i sospetti da sé" in quanto i due coniugi erano stati a chiacchierare fino a tarda notte la sera prima, quando Amato era salito nell’appartamento di via Bianconi accompagnando la moglie al rientro da una serata in compagnia di amici. L’altro elemento poco chiaro riguarda la borsa della vittima. Il marito, infatti, la mattina del 31 ottobre, dopo aver scoperto il cadavere della moglie, avrebbe spostato la borsa dalla casa al suo studio (che si trova al piano di sotto rispetto all’abitazione, sempre al civico 6 di via Bianconi). Non solo, sembra che Amato abbia avuto una "reazione brusca" nei confronti della sorella della vittima, Anna Maria, quando quest’ultima gli ha fatto notare che gli effetti personali di Isabella sarebbero potuti tornare nell’abitazione.

Approfondisci:

Caso Amato Bologna: lui, Isabella Linsalata, l’amante. L’inchiesta ai raggi X

Caso Amato Bologna: lui, Isabella Linsalata, l’amante. L’inchiesta ai raggi X

Versione viene confermata da un’amica di Anna Maria, presente quella mattina: "Disse che l’aveva riposta al piano di sotto perché gli sembrava la cosa migliore da fare, senza dare spiegazioni più precise. Non ricordo bene le parole, ma ricordo l’atteggiamento aggressivo e piuttosto nervoso che Giampaolo ha avuto nei confronti di Anna Maria, accusandola di essersi rivolta a lui in maniera impropria". Un comportamento, quello di Amato, che secondo il gip risulta "poco plausibile", ma che, al contrario, "è coerente con la necessità di scongiurare il pericolo che qualcuno, come ad esempio la cognata, potesse voler esaminare il contenuto della borsa".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro