
Gianluca Vacchi, 57 anni, è accusato di abuso edilizio in concorso e violazione di vincoli paesaggistici
La villa da sogno di Gianluca Vacchi in Costa Smeralda continua ad attirare i riflettori. Dopo i sigilli apposti dalla Procura a giugno 2023 per presunte violazioni e abusi edilizi, ecco che è arrivato l’avviso di fine indagine per l’imprenditore e influencer bolognese e per altre due persone, ossia il direttore e l’esecutore dei lavori, tutti finiti nel mirino della Procura di Tempio Pausania, Sassari.
I tre indagati devono rispondere di abuso edilizio per alcuni spazi realizzati nell’ambito della maxi reggia, che ha un valore complessivo di 15 milioni di euro e che, a fine lavori (è ancora un cantiere), avrebbe dovuto svilupparsi per 1.200 metri quadrati, più altri mille di terrazze, con campo da padel, discoteca, due lodge con suite e 15 camere sulla collina di Pantogia, ad Arzachena. In una zona a "pericolosità di frana elevata" e "moderata", e sottoposta a vincolo idrogeologico, dice il pm Gregorio Capasso: alcuni vani dell’edificio, "non autorizzati" nel progetto originario, avrebbero "deformato l’assetto del territorio".
L’atto dell’avviso di fine indagine solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio: sarà poi il giudice dell’udienza preliminare a decidere il da farsi.
"Siamo pronti a confrontarci con il giudice per provare l’estraneità del mio assistito e l’infondatezza assoluta delle accuse", controbatte l’avvocato Gino Bottiglioni, che rappresenta Vacchi con il collega Gian Comita Ragnedda.
Dopo l’apposizione dei sigilli alla sua villa, ormai quasi due anni fa, l’influencer aveva fatto ricorso ed era arrivato fino in Cassazione, ma la Suprema corte l’aveva respinto e il cantiere della casa da sogno rimase appunto sotto sequestro: l’impresa di Arzachena Filigheddu Costruzioni, impegnata nei lavori di ultimazione della struttura, è dunque ferma da allora.
Procura e Corpo forestale contestano in particolare circa 450 metri cubi in più realizzati rispetto al progetto presentato e approvato; già prima del sequestro, a marzo 2023, l’ufficio tecnico del Comune di Arzachena aveva emesso un’ordinanza di demolizione e ripristino di alcune aree del cantiere, ritenute abusive e in eccesso rispetto alle cubature edificabili autorizzate.
Questa non è l’unica disavventura giudiziaria per l’influencer: Vacchi, il prossimo 1 aprile e sempre a Tempio Pausania, seguirà, questa volta in veste di parte offesa, l’udienza del processo per appropriazione indebita e autoriciclaggio nei confronti di due suoi ex dipendenti, Pietro Onida e la compagna Stefania Schirru, che l’imprenditore denunciò perché tra il 2015 e il 2020 gli avrebbero sottratto circa 911mila euro. Schirru però è di recente venuta a mancare, quindi la sua posizione verrà necessariamente accantonata.
Pende ancora, invece, il procedimento nato dalla denuncia di una ex colf, che denunciò Vacchi per sfruttamento al tribunale del Lavoro.
Federica Orlandi