Bologna, 27 settembre 2023 - Ergastolo confermato per l’ex Nar Gilberto Cavallini. Ma per strage politica e non più strage comune, in parziale riforma della condanna di primo grado. Lo ha deciso la Corte d'Assise d'appello di Bologna, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, dopo sei ore in camera di consiglio per decidere la sentenza. Cavallini è accusato di concorso nella strage del 2 agosto 1980 in stazione, quando l’esplosione di una bomba causò 85 vittime e oltre 200 feriti. Cavallini era stato condannato in primo grado nel gennaio del 2020 all’ergastolo, pena che la Procura generale aveva chiesto di confermare. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza

Prima che Corte si ritirasse, c’erano state le repliche del sostituto pg Nicola Proto, degli avvocati di parte civile che assistono i familiari delle vittime e dell'avvocato difensore di Cavallini, Nicoletta Macrì. Il pg Proto aveva ribadito che due giorni prima della strage Cavallini era con gli altri ex Nar già condannati per la strage in via definitiva (Francesca Mambro, Giusva Fioravanti, Luigi Ciavardini), mentre l'arringa della difesa dell'avvocata Nicoletta Macrì ha sottolineato al contrario la mancanza di prove inoppugnabili contro l’imputato, affermando che Mambro e Fioravanti non erano a casa di Cavallini in Veneto per ottenere supporto logistico, e che l'imputato non era alla stazione di Bologna il giorno della strage.
Da parte sua l’avvocato di parte civile Andrea Speranzoni ha commentato: “Da questa sentenza giungono novità: il crollo della tesi difensiva della pista palestinese, sgretolata grazie ai documenti prodotti dalla procura generale, e la conferma dei rapporti tra i Nar, che non furono spontaneisti, ma terroristi neofascisti legati a Ordine Nuovo in Veneto e apparati dello Stato infedeli”.