Giorgio Morandi ‘vola’ in Brasile e Spagna

Due mostre in partenza con opere da Bologna. In città rinnovato l’allestimento con disegni giovanili e acquerelli

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Giorgio Morandi torna in viaggio per il mondo, come ambasciatore dell’arte italiana: due mostre, infatti, sono in partenza in Brasile e Spagna. E nel frattempo, nel Museo bolognese si è creata l’occasione di ammirare una rinnovata selezione di opere del Maestro. La prima mostra, come già annunciato in estate, è Giorgio Morandi. O legado de Morandi, al Centro Cultural Banco do Brasil di San Paolo, da ieri fino al 22 novembre, è curata da Gianfranco Maraniello e Alberto Salvadori. La stessa esposizione dal 7 dicembre al 14 febbraio, si sposterà a Rio de Janeiro. La mostra apre in occasione della 34a Biennale di San Paolo, che nel 1957 assegnò al pittore il Gran Premio per la pittura: il Museo Morandi è l’unico prestatore di opere del maestro con 25 lavori appartenenti al patrimonio dell’Istituzione Bologna Musei (16 dipinti, 6 acqueforti, 2 acquerelli e un disegno) e 8 di collezionisti privati concessi in comodato al museo. Di particolare interesse, fra questi, la Natura morta del 1948, già presente alla Biennale del 1957.

A Madrid, invece, parte domani Morandi. Infinite resonance, alla Fundación Mapfre Recoletos Exhibition Hall (fino al 9 gennaio e

alla Fundació Catalunya La Pedrera di Barcelona dal 3 febbraio al 22 maggio). Si tratta di un ampio percorso retrospettivo in 109 lavori– da Bologna arrivano 30 opere (10 dipinti, 1 acquerello, 6 disegni e 13 incisioni– ma anche un confronto con altri artisti che da Morandi hanno tratto ispirazione. In prestito dalla nostra città arriverà anche la famosa Eroded landscape di Tony Cragg, l’imponente installazione composta da centinaia di pezzi in vetro sabbiato, della collezione permanente del MAMbo.

E a Bologna? Di certo le due mostre e i prestiti hanno offerto al Museo Morandi e alle curatrici Alessia Masi, Lorenza Selleri e Giusi Vecchi, la possibilità di rinnovare l’allestimento, rendendo visibili al pubblico lavori non esposti da tempo. Una nuova sezione, in apertura del percorso, espone una selezione di disegni giovanili realizzati tra il 1907 e il 1915, provenienti dal corpus di proprietà del museo. Fra questi una serie quasi inattesa di ritratti e particolari anatomici: un paio di gambe, ma anche una figura di schiena. Si tratta di studi che Morandi realizzò come studente dell’Accademia di Belle Arti, a partire da una Testa di donna che fa pensare ai maestri toscani tre-quattrocenteschi. Un’area rinnovata si concentra invece sugli acquerelli degli ultimi anni di vita ed è stata collocata nella sala centrale Re-collecting. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri, prorogato fino al 28 novembre. Nella sala finale, infine, tornano a essere esposti gli scatti in bianco e nero realizzati nello studio di Morandi a Bologna (1979) e a Grizzana (1984) da Jean-Michel Folon.

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