In continuità con la giornata mondiale della salute mentale arriva "Recovery Talks: percorsi per la città". Un ciclo di quattro giornate, ieri la prima, organizzate da Alma Mater, Azienda Usl, Comune e Città Metropolitana, aperte a chi ogni giorno lavora e si scontra con i disagi mentali, a chi studia o vuole semplicemente approfondire i passi e gli interventi realizzati per il benessere del singolo e della comunità. "Una bellissima esperienza per aiutare ad affrontare i problemi di natura psicologica con dei laboratori aperti in tutta la città. Dopo la pandemia abbiamo avuto un aumento di richieste di supporto psicologico. – spiega il Rettore Giovanni Molari – Da allora abbiamo attivato diversi percorsi, sia per gli studenti che per tutto il personale e devo dire che il numero di richieste, specialmente nell’ultimo anno, sono diminuite".
In questa direzione il paradigma del recupero, dell’educazione al benessere e delle pratiche ad esse collegate stanno trovando ampia diffusione a livello internazionale. Il modello ‘recovery college’ propone un vero e proprio percorso formativo per accompagnare le persone a riscoprire le proprie potenzialità oltre e nonostante i limiti che possono essere connessi a varie condizioni di salute. "Sono stati fatti molti passi in avanti, proprio quest’anno ricordiamo i 100 anni dalla nascita dello psichiatra Franco Basaglia, colui che ha rivoluzionato l’approccio alla salute mentale facendo intendere che serva molto di più rispetto al solo trattamento clinico.
È secondo questa logica che qua a Bologna stiamo percorrendo questa strada di apertura alla comunità" dice Paolo Bordon Direttore Generale dell’Azienda USL. Il prossimo appuntamento è per domani, dalle 17, al DamsLab, dove si terrà un dialogo sul contributo che creatività e movimento possono dare alla salute mentale e al benessere in generale, https://site.unibo.it/ci-vuole-una-citta/it per maggiori informazioni e prenotazioni.
Alberto Biondi