Bologna, vestiti da SS nel Giorno della Memoria. Segnalazione in Procura

Polemica a Lizzano, il gruppo avvistato al Cavone. Indagano i carabinieri

Una delle 4 persone vestite da truppe di montagna delle SS

Una delle 4 persone vestite da truppe di montagna delle SS

Lizzano (Bologna), 29 gennaio 2019 - Vestiti da truppe di montagna delle SS in occasione del Giorno del Memoria. È successo domenica a Lizzano, al Cavone, nei pressi della piste da sci. Forse una rievocazione storica, forse addirittura un gioco di ruolo. Sicuramente un episodio da molti considerato di cattivo gusto. Al punto che chi li ha visti ha chiamato i carabinieri.

Saputo l’accaduto, il capogruppo di Sinistra italiana in Regione, Igor Taruffi, annuncia l’intenzione di presentare un’interrogazione in Assemblea legislativa, per chiedere chiarimenti. «Ieri era il 27 gennaio, Giorno della Memoria – racconta Taruffi su Facebook, pubblicando anche alcune immagini – qualcuno ha pensato di trascorrerlo sulle montagne dell’Appennino, proprio le stesse sulle quali si è combattuto per liberarsi dall’occupazione nazista, travestendosi da SS». Il capogruppo Si è deciso dunque a «sollevare il caso in Regione: credo sia utile fare chiarezza e dire basta a queste vergognose e intollerabili pagliacciate».

Il gruppetto in divisa era composto da quattro persone, provenienti da fuori regione, che sono state identificate nella stessa giornata dalla polizia locale e dai carabinieri della compagnia di Vergato. Appena conclusi gli accertamenti, i carabinieri hanno inviato un'informativa alla Procura di Bologna, al momento senza ipotesi di reato. Taruffi ha reso noto l’episodio condividendo foto e racconto pubblicato su Facebook di Matteo Brusa, segretario della onlus sportiva Fondazione Silvia Rinaldi, che ha incontrato la comitiva di finti SS.

"Ieri ci siamo imbattuti in quattro personaggi vestiti da truppe di montagna delle SS – racconta Brusa, che nel suo post di denuncia chiama in causa anche l’Anpi di Bologna – in perfetta uniforme, con emblemi ben visibili e tirati a lucido, sci e armi da fuoco. Non era in corso alcuna commemorazione storica, erano solo quattro persone, guidate da uno di origini toscane. Quattro individui che nel giorno dedicato alle vittime delle stragi nazifasciste si aggiravano nei boschi del Corno alle Scale conciati così. Non c’era nessuno vestito da partigiano. Non c’era nessuno che spiegasse ai pochi escursionisti di passaggio le atrocità commesse dai tedeschi nelle zone dell’Appennino emiliano durante la seconda guerra mondiale".

Chi racconta l’accaduto si chiede se i protagonisti avessero una qualunque autorizzazione: "Mi piacerebbe ricevere rassicurazioni sul fatto che venga rispettata la legge italiana e che a queste persone venga proibito di esporre simboli nazisti sul suolo italiano. Vergognatevi".

AGGIORNAMENTO Cinque indagati

 

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