Giornata del sonno 2023, la storia di Rosanna

“Oltre a dormire poche ore, da anni anni lotto contro la sindrome delle gambe senza riposo. Per fortuna sono in pensione, altrimenti sarebbe difficile per me lavorare”

Rosanna Scolavino

Rosanna Scolavino

Bologna, 17 marzo 2023 – Insonnia e sindrome delle gambe senza riposo. Rosanna Scolavino, 61 anni, da tempo lotta contro questi disturbi e ne parla oggi, in occasione della Giornata mondiale del sonno.

"Il primo campanello d’allarme è suonato da ragazza, quando andavo a ballare con un’amica e poi mi fermavo a dormire in casa sua: lei dormiva bene e si svegliava tardi, io molto meno. Poi gli anni sono passati e le ore di sonno sono diminuite ancora, al massimo cinque e poi rimanevo sveglia”. Il racconto di Rosanna prosegue, la seconda tappa nel periodo lavorativo. 

Approfondisci:

Giornata mondiale del sonno 2023, i segreti dell'esperto per dormire bene

Giornata mondiale del sonno 2023, i segreti dell'esperto per dormire bene

"Svolgevo l’attività di operatore tecnico dell’assistenza, Ota, all’ospedale Maggiore, facevo anche le notti e sono peggiorata: avevo delle emicranie, il sonno diventava sempre più corto e si è aggiunto un altro problema, un fastidio alla gambe di notte, non riuscivo a tenerle ferme e a volte mi alzavo dal letto. Vent’anni fa, però, non ci si dava molta importanza e così andavo avanti”.

Ma la situazione è peggiorata. “Fino alle 23 dormo bene, poi ho bisogno di muovere le gambe in continuazione, a volte mi alzo dal letto. Un problema che va avanti almeno fino alle 3. Allora con mio marito, siamo sposati da 43 anni, abbiamo deciso di comprare un divano comodo e quando inizia il problema o io o lui ci trasferiamo lì. Facciamo i turni. Ma mi dispiace, sento come una sensazione di isolamento”, ammette la donna.

La svolta durante una visita all’Irccs Istituto delle scienze neurologiche di Bologna, Isnb. 

"Un giorno ero al centro delle cefalee dell’ospedale Bellaria ho parlato di questo fastidio alle gambe e la specialista ha detto che dovevamo approfondire la questione. Così ho iniziato una terapia che per un periodo ha dato qualche risultato, poi sono tornata alla fase precedente. Per fortuna che ora sono in pensione, altrimenti non so come avrei fatto a lavorare, ci sono delle mattine che mi alzo più stanca di quando sono andata a letto. Comunque – anticipa –,  ora si prospetta l’opportunità di iniziare una nuova terapia e spero che mi possa servire”.

Rosanna ha le idee chiare. “Racconto la mia storia per sensibilizzare le donne. Siamo noi le più colpite da questi fastidi, me ne sono accorta frequentando i centri medici per motivi legati all’insonnia. Quando si presenta un problema di questo genere, è bene rivolgersi subito al medico”.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro