REDAZIONE BOLOGNA

Giovani detenuti e speranze, viaggio al minorile del Pratello

Don Domenico, cappellano del carcere da quasi 5 anni, racconta la sua esperienza. E critica il trasferimento dei ragazzi alla Dozza: “Un precedente pericoloso da evitare”

Don Domenico Cambareri

Don Domenico Cambareri

Bologna, 13 marzo 2025 – “Trasferire i giovani detenuti alla Dozza andava evitato. Il rischio è creare un precedente pericoloso, che allarma, così da creare una bolgia Dantesca...”. Don Domenico Cambareri, cappellano del minorile del Pratello, è fortemente preoccupato dal trasloco di 50-70 ragazzi al carcere degli adulti.

Nel nostro podcast ’il Resto di Bologna’ (scaricabile gratuitamente da piattaforme come Spotify e dal nostro sito web) don Domenico racconta la vita del Pratello, di ragazzi difficili, ma anche di speranza e voglia di ricominciare a vivere.

Lo fa mischiando Seneca e Platone ai testi dei rapper che ascoltano i ragazzi, cercando di tendere la mano a chi ha smarrito la strada.

“Dovremmo essere coraggiosi e fare delle nuove proposte educative, con delle vere strutture alternative al carcere”, è l’auspicio del cappellano del Pratello, in prima linea da quasi 5 anni.

E tra iniziative lanciate per aiutare i ragazzi che verranno trasferiti alla Dozza (ha dato il via a una raccolta di generi di prima necessità) e altre per stare vicino a chi esce dal carcere e si trova spaesato, magari senza una famiglia, don Domenico racconta i suoi anni al carcere minorile del Pratello e i tanti giovani che ha incontrato, cercando di instaurare un dialogo che prosegua anche dopo, fuori.

Il sacerdote parla di ventenni difficili, dei loro disagi, delle tante responsabilità degli adulti. Ma anche di chi ha “compiuto un omicidio e non può tornare indietro”.

Don Domenico li “porta nel cuore”. Perché “anche di fronte al peso e al rimorso del gesto compiuto, si può ancora dire a questi ragazzi ’guarda, hai ancora una vita, tu puoi ancora sopravvivere’”.

ros. carb.