Giovanna Cappiello funerali, un volo di palloncini bianchi per la studentessa

Casalecchio, chiesa gremita per l’addio alla giovane morta in un incidente a Londra

L’uscita della bara di Giovanna Cappiello

L’uscita della bara di Giovanna Cappiello

Casalecchio di Reno, 20 luglio 2019 - Decine di palloncini bianchi per dare l’ultimo saluto a Giovanna Cappiello, la studiosa di Interior Design, morta a 29 anni a Londra all’inizio di luglio, schiacciata da un camion betoniera mentre andava in bicicletta sulla Wandsworth Road di Battersea, una settimana prima del conseguimento della laurea magistrale all’Università delle Arti della capitale britannica.

Numerosi gli amici della ragazza che, ieri, si sono radunati davanti alla chiesa di San Giovanni Battista a Casalecchio, e hanno liberato in cielo i tanti palloncini. "In questo momento di dolore – ha ricordato don Massimo Vacchetti, presidente della Fondazione Gesù Divino Operaio di Villa Pallavicini, che ha officiato il rito funebre – oltre al parroco don Lino Stefanini, che mi ha chiesto di sostituirlo, anche monsignor Matteo Zuppi è vicino alla famiglia di Giovanna. Così come tutte le autorità venute a dare l’ultimo saluto a Giovanna".  Insieme al sindaco di Casalecchio Massimo Bosso ("la nostra – ha detto – è una testimonianza di dolore e di sconcerto per una tragedia ha colpito la nostra comunità. Ci stringiamo ai familiari di Giovanna") e a Paolo Nanni, assessore alla Sicurezza, c’erano il questore di Bologna Gianfranco Bernabei, il vice questore Fabio Pichierri e numerosi agenti della Polizia di Stato, colleghi di Antonio Cappiello, padre di Giovanna, che lavora alla caserma Smiraglia. "Una vicenda drammatica – ha affermato il questore Bernabei – che ha reso il cuore di tutti noi gonfio di dolore. Un lutto che non ha colpito solo la famiglia, ma tutti noi». E il vice Pichierri ha aggiunto: «Antonio lavora con me nel mio reparto e so quanto era orgoglioso di sua figlia".    L’amore, l’affetto per Giovanna Cappiello è stato testimoniato dalle decine e decine di giovani che per tutto il tempo del rito hanno continuato a portare mazzi di gigli rosa e bianchi, di rose rosse e bianche sul feretro. In molti a stento riuscivano a trattere le lacrime. "Eravamo molto legate", ha detto Chiara Travaglione. "Era brava – ha ricordato Massimiliano – una persona meravigliosa".

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