Bologna: Giovanni Maria Gualdrini, chi era l'architetto morto in montagna

Giovanni Maria Gualdrini, 30 anni, bolognese di origini faentine, viveva a Milano. Domenica non è rientrato da un’escursione in una zona impervia, in Piemonte

Il corpo di Giovanni Maria Gualdrini è stato ritrovato nelle prime ore di ieri

Il corpo di Giovanni Maria Gualdrini è stato ritrovato nelle prime ore di ieri

Bologna, 4 ottobre 2022 - È precipitato durante un’escursione sulle Alpi Graie, in Piemonte, a oltre tremila metri di altezza. E ha perso la vita. Aveva origini faentine Giovanni Maria Gualdrini, giovane architetto bolognese morto in Val Soana, nel corso di un’escursione alla Torre di Lavina, cima parte del gruppo del Gran Paradiso.

A causare il decesso del trentenne è stata molto probabilmente una caduta occorsa a 3050 metri di quota, che ha fatto precipitare il suo corpo in un canalone sottostante. È lì, dopo ore di ricerche, che l’hanno individuato verso l’una e mezza della notte di ieri gli uomini del soccorso alpino, affiancati dai Vigili del fuoco.

L’allarme era partito poche ore prima, domenica sera, quando Gualdrini non era rientrato dall’escursione che aveva programmato. Il corpo è stato poi recuperato nella giornata di ieri. Giovanni Gualdrini, da tempo residente a Milano, aveva scelto l’architettura, la stessa strada percorsa dallo zio Giorgio Gualdrini, professionista molto noto a Faenza: "Anche per questo eravamo particolarmente legati", ricorda Gualdrini con un filo di voce. "Ci lascia un ragazzo solare, molto impegnato nel suo lavoro e nei suoi studi, oltre che nelle sue passioni".

Una di queste era l’India, che aveva conosciuto nel corso della redazione della sua tesi di laurea, intitolata "Sewing Ahmedabad’s Wounds" (‘Ricucire le ferite di Ahmedabad’), per la quale aveva ricevuto il primo premio dell’Ordine degli architetti di Milano quale miglior tesi di laurea del 2019. Aveva vissuto per diversi mesi in Gujarat – stato della federazione affacciato sull’oceano indiano, confinante col Pakistan – esplorando varie altre parti del subcontinente. E aveva viaggiato anche verso le sue amate montagne, le più alte della Terra. "Mi accompagneranno sempre i racconti dei suoi viaggi sull’Himalaya", rievoca lo zio.

Giovanni Maria Gualdrini era figlio di Gianfranco Gualdrini, fisico all’Enea, e di Carla Guerrini, docente di matematica all’Università di Bologna: entrambi sono nati a Faenza. Lascia due fratelli maggiori, Michele e Francesco. La loro è una famiglia assai conosciuta in città e in Emilia Romagna per via delle attività di molti dei loro componenti: oltre all’architetto Giorgio Gualdrini vari altri familiari, nelle ultime tre generazioni, sono stati impegnati come medici e docenti.

Stando a quanto emerge, Giovanni Maria Gualdrini era un rocciatore esperto, con molte scalate alle spalle: anche per questo si era avventurato verso la Torre di Lavina in solitaria. Condivideva la passione per la montagna con entrambi i fratelli. I genitori nella giornata di ieri si sono messi in viaggio in direzione di Milano, dove vive appunto un altro dei loro figli, Francesco, biotecnologo all’Humanitas (un terzo figlio, Michele, lavora a Roma come ingegnere). Da lì si dirigeranno a Ivrea per il riconoscimento della salma. Non è escluso che i magistrati possano richiedere un’autopsia; al momento non è stata ancora decisa alcuna data per i funerali.

Filippo Donati

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro