Bologna, cambia vita e gira il mondo in camper: "Finalmente felice"

Antonio Sante Schiattone, 58 anni, ha venduto il suo locale in via Altabella e la casa: "Troppo stress col Covid, ho deciso di essere libero"

Antonio Sante Schiattone, 58 anni, con il suo cane 8tto e il camper

Antonio Sante Schiattone, 58 anni, con il suo cane 8tto e il camper

Bologna, 10 giugno 2022 - "Vendo tutto e giro il mondo in camper". Antonio Sante Schiattone aveva un sogno e oggi, arrivato a 58 anni, ha deciso di realizzarlo. Una vita senza fermarsi un attimo, al lavoro in bar e ristoranti, da quando aveva 16 anni. Ma dopo aver aperto sei locali tra Milano e Bologna, l’ultimo il That’s Amore in via Altabella, ha deciso di cambiare vita. Con lui, il cane 8tto: "Gli ho dato questo nome per ricordare il mio amico d’infanzia Ottavio", dice Antonio con un po’ di commozione. Il camper, con un mondo stilizzato sul cofano, l’ha ribattezzato ’That’s Amore Adventure’. Sul vetro, il santino di Padre Pio e sul cruscotto una mega coccinella porta-fortuna. Prima di partire, una bottiglia di spumante per fare il varo del camper, come si fa per le navi.

Perché la scelta di mollare tutto?

"Era il mio sogno girare il mondo. Ma ho sempre rimandato... Poi è arrivata la pandemia, la paura di non riuscire a riaprire, lo stress, la fatica... Così la voglia di pensare a me stesso, finalmente, ha preso il sopravvento. E ho deciso: basta, parto. In tre mesi ho venduto il locale e la casa. Lunedì scorso ho consegnato le chiavi del mio appartamento al nuovo proprietario: adesso può iniziare la mia avventura".

Lei ha 58 anni: non teme di pentirsene?

"Che cosa mi può succedere? Sto via un anno, tra Francia, Spagna, Portogallo, poi mi fermerò per un po’ in Sardegna, per poi ripartire per il Sudamerica. Ho pensato a tutto. Ho venduto la casa, il ristorante. Posso stare in giro per un po’, fare per qualche settimana surf a Tarifa in Andalusia, poi spostarmi dove mi va a guardare il mare. Alla peggio, mi arrangerò in qualche modo".

La sua famiglia che cosa dice di questa scelta?

"Pensavo mi dicessero: sei pazzo. E, invece, mi ripetono che faccio bene. In tanti sognano di fare come me, ma magari non hanno il coraggio di farlo...".

Nel film ’Into the Wild’, il protagonista prima di morire, solo, in Alaska, scrive: ’La felicità va condivisa’. Che cosa ne pensa?

"Che ha ragione! Io ora sono single, parto solo. Ma sono pronto a condividere il mio camper con amici o persone che magari incontrerò lungo il viaggio. Di certo, adesso che ho deciso di fare questo passo, mi sento finalmente felice. E sentirsi felici è importante".

Non le manca il lavoro?

"Quando sei abituato a certi ritmi, a tirare su la serranda per 40 anni, vieni risucchiato dal lavoro. Ti senti dentro una catena di montaggio. Nel mio locale, la domenica, avevo 150 persone a pranzo. Correvo avanti, indietro. Tanto stress che tutto andasse bene, che fosse perfetto. Ora mi sento libero, senza pensieri: mi sono tolto un peso".

Così, libero e senza pensieri, non rischia di annoiarsi?

"Macché. Farò tanto sport, leggerò parecchio... Nel camper ho tolto un letto per mettere uno scrittoio e una libreria. Partirò coi libri di Hemingway. E racconterò il viaggio sulla mia pagina Instagram ‘8ttotonytravel’".

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