Giulia e Alessia morte sotto il treno a Riccione: chi sono i genitori

La famiglia delle sorelle Pisanu distrutta dal dolore, la madre è tornata immediatamente dalla Romania e si fermerà fino ai funerali

Bologna, 2 agosto 2022 - Non si spegne l'eco del terribile incidente di Riccione dove hanno trovato la morte - domenica alle 7 del mattino - Giulia e Alessia, sorelle di 15 e 17 anni ma anche amiche ("La mia migliore amica", scriveva la maggiore parlando della sorellina), cresciute insieme nella piccola frazione di Madonna di Castenaso. Il padre non si dà pace: era la prima volta che non le accompagnava in Romagna a ballare in discoteca, la loro passione, ma quel sabato stava male, e aveva acconsentito di lasciarle andare in treno. Non poteva immaginare che sarebbe stato il loro ultimo viaggio. Ancora risente le loro voci, nell'ultima telefonata prima dell'impatto: "Papà, stiamo bene, torniamo a casa".

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La villetta dove abitavano Giulia e Alessia a Castenaso
La villetta dove abitavano Giulia e Alessia a Castenaso

Giulia e Alessia, chi sono i genitori

La madre, 52 anni, appena saputo della tragedia è partita immediatamente dalla Romania, dove vive dopo la separazione dal padre: è arrivata nel primo pomeriggio a Castenaso. La donna, da qualche mese, si era trasferita nel suo paese di origine. "È partita subito appena ricevuta la notizia - spiega il sindaco Carlo Gubellini, in contatto la famiglia Pisanu - rimarrà fino alle esequie". Il padre, Vittorio Pisanu, è molto conosciuto e benvoluto a Castenaso: ha un'azienda di traslochi con sedi a Bologna e Modena.

La data dei funerali

Per i funerali non c'è ancora una data. "Anche questa mattina - prosegue il primo cittadino - ho parlato con la Procura di Rimini, che sta coordinando gli accertamenti sull'incidente in stazione: entro la tarda mattinata di domani dovrebbero farmi sapere se si potranno organizzare le esequie entro la fine della settimana o direttamente la prossima. Come detto, quel giorno per noi, qui a Castenaso, sarà proclamato il lutto cittadino". 

Anche oggi, davanti all'abitazione delle due sorelle nelle campagne di Madonna di Castenaso, dove ora sono rimasti il padre Vittorio e l'altra sorella Stefania, tante persone hanno portato mazzi di fiori: gesti di solidarietà e vicinanza iniziati già ieri mattina. "La famiglia - spiega Gubellini - ha deciso di lasciare la propria casa aperta: chiunque passa e vuole fermarsi viene accolta. Alessia e Giulia erano molto conosciute e amate, tutti stanno dimostrando affetto". 

Il dolore della famiglia

Il dolore della famiglia Pisanu è inconsolabile, non è difficile immaginarlo. Sono tutti sotto choc, nella villetta: il cancello è rimasto, dicevamo, ma nessuno dei parenti è uscito: il dolore va protetto dalla curiosità altrui, anche quando è benevola. Ci sarà tempo per riallacciare i contatti, tempo per farsi abbracciare dai tanti che hanno amato le due sorelle, per ora fanno piacere anche i messaggi a distanza, le parole dei compagni di scuola, i fiori deposti sul maledetto binario di Riccione e anche davanti a casa.

Tanti i parenti che si sono mobilitati per arrivare a Castenaso e star vicini alla famiglia spezzata. Nessuno, ieri, è uscito. Il padre Vittorio, lo zio Pier Paolo e la sorella maggiore Stefania si sono intrattenuti a parlare con il sindaco e la comandante della polizia locale. Sempre ieri è passato in visita anche il medico del paese. L'abbraccio delle istituzioni è importante, anche se in punta di piedi: il giorno dei funerali, a Castenaso, sarà lutto cittadino.

La Procura

"Nostro dovere è ricostruire con la massima precisione la vicenda - dice ai cronisti Elisabetta Melotti procuratore capo di Rimini - Allo stato attuale non risultano profili di reato, ma accertamenti sono in corso. Non sono inoltre disponibili riprese dell’episodio".

Dodici secondi sui binari

Tornando ai drammatici momenti di quella maledetta domenica, le due sorelle sono state sui binari per 12 secondi, prima dell'impatto col Frecciarossa. Giulia e Alessia avevano passato la serata in discoteca, al Peter Pan. Una nottata turbolenta, con una di loro vittima del furto della borsetta e del telefonino prima che un ragazzo si offrisse di accompagnarle in stazione per tornare a casa. 

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