Giuseppe Antoci, momenti di tensione a Marzabotto: trovati 2 bossoli nel suo albergo

L’ombra dell’intimidazione. L’ex presidente del parco dei Nebrodi, da anni costretto a vivere sotto scorta dopo le denunce sulla mafia, ha passato la notte in caserma. Lepore: “Atto vile”

Giuseppe Antoci, ex presidente del parco dei Nebrodi

Giuseppe Antoci, ex presidente del parco dei Nebrodi

Marzabotto (Bologna), 10 giugno 2023 – Due bossoli, posizionati proprio accanto alla vetrata d’ingresso dell’hotel che ieri ha ospitato Giuseppe Antoci. Si tinge di giallo la visita a Marzabotto dell'ex presidente del parco dei Nebrodi costretto da anni a vivere sotto scorta dopo le denunce sulla mafia dei Nebrodi.

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Antoci era arrivato dalla Sicilia per partecipare, a Marzabotto, al Festival delle Memorie Civili e Ambientali. Al suo arrivo, prima del convegno, Antoci si era recato in Hotel ma i poliziotti del dispositivo di sicurezza del Presidente hanno subito rinvenuto, vicino la porta d'ingresso, due bossoli usati e posizionati proprio vicino alla vetrata adiacente l'ingresso della struttura alberghiera. Sono scattate nell’immediato le misure di sicurezza e lo spostamento di Antoci dentro una caserma dei carabinieri dove ha passato la notte.

Antoci era a Marzabotto, al Festival delle Memorie Civili e Ambientali, località Marzabotto, al Festival delle Memorie Civili e Ambientali, località coinvolta nell'operazione Nebrodi attraverso la quale si scoprì che un pezzo di quella terra risultava inserita nei fascicoli aziendali delle cosche mafiose che lucravano milioni di Euro di Fondi Europei per l'Agricoltura. Da quell'operazione della Dda di Messina, dei Carabinieri del Ros e della Guardia di Finanza, che portò agli arresti di 101 persone e al sequestro di 150 aziende agricole per mafia, scaturì il Maxiprocesso Nebrodi che, lo scorso 31 ottobre, inflisse condanne per più di sei secoli di carcere ai clan dei batanesi.

Proprio a dicembre, grazie ad un'operazione dei carabinieri, si scopri che dai detenuti al 41 bis era partito l'ordine di colpire ancora una volta il Presidente Antoci, già vittima nel 2016 di un attentato mafioso e rimasto illeso grazie all'intervento della scorta che, dopo un violento conflitto a fuoco, mise in fuga gli attentatori. Ieri un altro brutto segnale, un'altra conferma dell'allerta massima che vige attorno al Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto, ''nemico giurato delle cosche mafiose'' e oggi fra gli uomini più scortarti d'Italia.

La solidarietà del sindaco Lepore

“Un atto vile che come comunità respingiamo con forza”. Così si è espresso il sindaco Matteo Lepore. “Non resteremo in silenzio di fronte a qualsiasi intimidazione che avvenga nel nostro territorio ai danni di chi combatte e contrasta la mafia nei suoi interessi e affari. Esprimo solidarietà e vicinanza a Giuseppe Antoci, la sua scelta di prendere comunque parte a 'Radici - Festival delle memorie civili e ambientalì è la risposta più forte che poteva esserci, quella di continuare il proprio impegno, non facendosi intimidire. Una scelta per la quale gli rivolgiamo un sentito ringraziamento e che onora Marzabotto, simbolo della Resistenza e delle tante resistenze che rappresentano la parte migliore del nostro Paese. Un ringraziamento - aggiunge Leopore anche alle ragazze e ai ragazzi di Libera per l'impegno civile di contrasto alle mafie, anche attraverso segnalazioni, denunce e inchieste giornalistiche”. E ad Antoci, giunge anche «il nostro sostegno e la nostra vicinanza» da parte del Pd bolognese.

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