Giuseppe Balboni ucciso dall'amico. Lo strazio, familiare colto da malore

Il 16enne scomparso da 8 giorni è stato freddato da un colpo di pistola e gettato in un pozzo dal coetaneo reo confesso

Nella foto l'amico fermato per l'omicidio di Giuseppe Balboni (nel riquadro piccolo)

Nella foto l'amico fermato per l'omicidio di Giuseppe Balboni (nel riquadro piccolo)

Zocca (Modena), 26 settembre 2018 - ULTIM'ORA Il pm della Procura per i minorenni di Bologna Alessandra Serra contesta al sedicenne fermato ieri per l'omicidio del coetaneo Giuseppe Balboni l'aggravante dei futili motivi e l'occultamento di cadavere. La Procura chiede poi la custodia cautelare in carcere, in vista dell'udienza di convalida del fermo, che non è ancora stata fissata. Il padre sarà denunciato per omessa custodia dell'arma. Tra le ipotesi del movente una lite per motivi di droga

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L’ambulanza che scende lentamente dal vialetto sterrato. Il cancello aperto, quello che porta su, fino in fondo al podere. Lo stesso ingresso da cui ogni giorno Giuseppe Balboni (ucciso a colpi di pistola dall'amico coetaneo) scendeva in sella al suo scooter Phantom F12 con tutta l’esuberanza di un ragazzino di 16 anni. E il via vai degli amici, quelli più stretti che hanno cercato anche con un piccolo abbraccio di far sentire la propria vicinanza in un momento così drammatico. C’era solo dolore, ieri, tra le colline di Ciano di Zocca.

La famiglia di Giuseppe, il papà, la mamma e il fratello minore hanno chiesto di essere lasciati soli e di rispettare quello che per un genitore rappresenta l’incubo più grande: la perdita di un figlio. Un figlio così desiderato e amato e strappato alla vita da quell’amico che pare avesse preso a modello: quello forte da emulare, secondo gli amici. Quando la famiglia Balboni ha sentito da lontano l’auto percorrere il vialetto, ieri, nel primo pomeriggio, è stata colta dal più terribile dei presentimenti. E quando i militari hanno bussato alla loro porta, i loro sguardi dicevano già tutto, troppo.

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«Non è il momento di parlare ora – ha affermato ieri, raggiungendo la famiglia nel grande podere costruito negli anni dai nonni l’avvocato Francesca Lamazza – dobbiamo ancora capire cos’è capitato». Dopo che i militari hanno raggiunto i coniugi Balboni per dare loro la straziante notizia; il ritrovamento del corpo senza vita di Giuseppe (VIDEO), sul posto sono arrivati anche i sanitari del 118, intervenuti a seguito di un malore tra i familiari dell’adolescente. Anche un’amica di famiglia, scendendo dal vialetto in fondo a via Arenata, ha chiesto ai giornalisti presenti di allontanarsi. «Hanno lanciato tanti appelli – ha sussurrato – speravano che qualcuno lo trovasse. Ora vogliono essere lasciati in pace».

Ieri mattina il papà di Giuseppe ha risposto al telefono con un filo di voce, stremato da giorni interminabili. «Sappiamo solo che è scomparso, ma non troviamo testimoni che lo abbiano visto percorrere la strada quella mattina», aveva detto intorno alle 13, con la speranza che ancora pulsava nel cuore. «Ma mai prima era uscito così presto per fare colazione con un amico». La famiglia – il papà rifornisce le aziende ospedaliere di presidi medici, la mamma lavora in banca – aveva adottato il 16enne e il fratellino anni fa, in Ungheria. Giuseppe aveva iniziato a frequentare, appena arrivato in Italia, la terza elementare. Poi era arrivata prepotentemente l’adolescenza e la voglia di ‘evadere’, di divertirsi. Così il 16enne si era imbattuto in quegli amici più grandi, i ‘cattivi ragazzi’ da cui i compagni di sempre avevano cercato di ‘strapparlo’. Purtroppo – hanno sussurrato ieri – non ci sono riusciti».

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