di Donatella Barbetta
Per snellire l’affollamento dei Pronto soccorso arriva la proposta territoriale della Fimmg, la Federazione medici di medicina generale. "Siamo pronti a dare una mano per gli assistiti con bassi livelli di urgenza e quadri clinici non complessi – attacca Salvatore Bauleo, segretario provinciale Fimmg – attraverso ambulatori territoriali ogni Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) quindi ogni 10-15 medici, dove la continuità assistenziale (guardia medica), possa avviare percorsi diagnostici rapidi con la possibilità di fare un semplice test del sangue come l’emocromo, un’ecografia o dare dei punti per suturare una ferita". Gli orari di apertura degli Aft, andrebbero "dalle 8 alle 20 sette giorni su sette con accesso diretto da parte dei pazienti. Da decidere i luoghi, potrebbere nascere nelle case della salute o altrove. All’Ausl abbiamo inviato la nostra proposta in vista dell’incontro di domani (oggi, ndr)", prosegue Bauleo.
Da capire quanti ambulatori potrebbere essere costituiti. "Ne potrebbe nascere uno ogni 15mila-20mila abitanti, ma anche questo punto è ancora da valutare", ammette il rappresentante della Fimmg. "Così si potenzia il territorio e si contribuisce a evitare che i pazienti con quadri clinici lievi vadano nei Pronto soccorso, anche se l’affollamento va studiato e non dipende solo dai codici bianchi, tanto che abbiamo chiesto all’Ausl uno studio sul fenomeno, ma dalle difficoltà generali della sanità e dalla mancanza di percorsi di diagnostica rapida. E per alleggerire le liste d’attesa si potrebbe pensare a una facilitazione dei rapporti con gli specialisti, a cui ci potremmo rivolgere anche attraverso telemedicina e teleconsulto".
Quest’ultimo punto fa parte anche del progetto che la Fimmg porta avanti da tempo per venire incontro alla carenza di medici di famiglia. "Sì e lo avremmo unito a un aumento del massimale solo se sarà previsto anche un potenziamento o di personale di segreteria e infermieristico, ormai dovremmo essere vicini a una soluzione".
Sulle difficoltà di trovare posti letto post acuzie Bauleo ammette che "l’ideale sarebbero gli Ospedali di comunità e il potenziamento dell’assistenza domicliare integrata. Ma i primi non ci sono ancora e per la seconda al momento possiamo disporre solo dell’oncologo e non sempre della terapia del dolore".
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