Gli amici dei figli e quelle cene irrinunciabili

Giorgio

Comaschi

Accidenti, verrei volentieri, ci tenevo a vedere quella cosa, ma ho una cena con i genitori degli amici dei miei figli e…". La cena dei genitori degli amici dei figli, che sia una cena della classe o di amicizie del corso in palestra o qualche altra cosa, determinano la vita della gente. E’ il fondale su cui si schiantano tutte le voglie, le curiosità di babbi e mamme che vorrebbero andare a vedere il tal film in Piazza Maggiore, o l’evento tal dei tali o a mangiare in un nuovo ristorante appena aperto. Di fronte alla cena dei genitori dei figli si crolla esanimi, colpiti a morte, senza possibilità di reazione. Chi ha mai detto di no a una di quelle cene? "Eh no Adelmo, non si può mica non andare, che figura facciamo, gli altri ci vanno…", dice la mamma. "Sì, ma io volevo andare a vedere la prima del Bologna". Niente. Non si può. Gli organizzatori lanciano l’evento: "Abbiamo organizzato una cena in giardino da noi, così i ragazzi stanno insieme, vengono anche i Ghedini, i Zanotti e i Pedrini". Succede un fenomeno curioso, che persone che si conoscono poco o niente sono costrette a fare amicizia, a interessarsi di problemi, a partecipare a discussioni, a fare finta di essere in confidenza con estranei che molto spesso, così a pelle, stanno anche un pelino sui marroni. Forse anche i bambini o ragazzi si rompono a stare con i coetanei che vedono tutto l’anno a scuola, e quindi si isolano con i loro cellularini, negli angoli reconditi delle case o dei giardini. E i genitori invece, implacabili, proseguono con la messa in scena, con il rito "ecumenico" dell’aggregazione a tutti i costi, che sarebbe carina, è chiaro, se nascesse naturale. Invece le cene dei genitori sono delle costrizioni che rendono i visi mogi e gli occhi spenti, anche se scoppiettano battute e barzellette (sperando che finisca in fretta). Infatti, quando parli con qualcuno e gli chiedi se ci si vede, tipo, domani sera, la risposta è: "Sta buono, ho una cena con i genitori degli amici dei figli, dumaròn". Avete mai sentito uno che dica: "No non vengo, perchè finalmente c’è la cena coi genitori degli amici dei nostri ragazzi, non vedo l’ora, sono elettrizzato, yuhuu! Bellissimo!"?. Mai sentito nessuno.

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