"Gli arrestati per truffa stavano lavorando per un’associazione"

I due avevano contattato un anziano finendo in cella. La difesa: "Solo un fatto. drammaticamente frainteso".

"Nessuna tentata truffa ai danni di 82enne di San Giovanni in Persiceto". Lo sostiene l’avvocato Gianmarco Romanini, del Foro di Lucca, che assiste, assieme all’avvocatessa Antonietta Del Pezzo del Foro di Bologna, un 56enne italiano, residente in provincia di Lucca, con precedenti di polizia specifici. Il 56enne, lo scorso due ottobre, avrebbe cercato di inscenare, assieme a un 38enne residente in provincia di Ferrara, incensurato, una presunta truffa ai danni di un 82enne di San Giovanni in Persiceto. I due erano stati arrestati dai carabinieri e l’arresto era stato convalidato. All’appuntamento, nel quale i due avrebbero chiesto soldi per conto di un’associazione che promuove l’acquisto di veicoli destinati alle persone anziane, avevano preso parte anche militari dell’Arma in borghese.

"Come ampiamente dimostrato – dice Romanini – avanti al tribunale di Bologna, le accuse sono assolutamente prive di fondamento. Tanto è vero che il giudice, nonostante le richieste di misura cautelare, ha ben visto di liberare subito entrambi i soggetti imputati. Non vi era nessuna trappola, né tanto meno, alcuna ’fantomatica associazione’". E il legale aggiunge: "E’ bastato presentare alcuni documenti per dimostrare come i carabinieri abbiano totalmente e drammaticamente frainteso gli eventi. Sarebbe stato sufficiente verificare il lavoro che le due persone stavano facendo per comprendere come gli stessi stessero lavorando per conto di un’associazione reale e operante a livello nazionale".

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