Il primo tifoso vip a parlare è stato Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio Ascom, partner di Bar Carlino. "La città ha dimostrato un grande amore che la lega alla propria squadra e viceversa – inizia Tonelli –. Un sentimento che ci ha coinvolti tutti e ci ha portati a essere più forti. Oggi Bologna è una vetrina internazionale, grazie al calcio e non solo, perché è sempre stata aperta e accogliente. E i commercianti hanno dimostrato grande attaccamento".
Poi è toccato a Daniele Caracchi, presidente di Pressing Line, a portare la voce della Fondazione Dalla e "a raccontare Lucio come molti forse non lo avevano mai visto". Per l’occasione è stata mostrata anche la maglia rossolbù con scritto ‘Lucio 4-3-43’, quella che viene posta sulla poltroncina corrispondente all’abbonamento di Dalla, lo stesso abbonamento che ogni anno il suo amico di una vita Tobia Righi continua a rinnovare. "Associare Lucio al Bologna e il Bologna a Lucio è immediato: per tanti anni ha seguito la squadra e oggi sarebbe allo stadio o a casa nella sala del maxi schermo – racconta Caracchi –. Il Bologna per lui era una passione infinita: pensate che nel portafoglio teneva sempre una figurina di Ezio Pascutti".
Pascutti. Paramatti. Schiavio. Baggio. I nomi delle leggende rossoblù sono passati sulla bocca di tutti, ieri pomeriggio, al Bar Carlino. A un certo punto al senatore Pierferdinando Casini, tifosissimo, è stato chiesto se avesse posto più voti di fiducia (o sfiducia) al governo oppure visto più partite dei rossoblù dal vivo: "Ho partecipato a tante votazioni – ha risposto –, ma sicuramente più partite...".
"La prima allo stadio però non la dimenticherò mai – continua Casini –. Ero con mio cugino, che oggi non c’è più, sopra una 500 scoperta ed era Bologna-Sampdora. Negli anni abbiamo avuto più stalle che stelle, ma oggi siamo qui. Bar Carlino è iniziato dicendo che il percorso in Europa è una metafora della città: questa è una città che ha fatto le Serie minori, ma che merita la Champions. Andremo a Liverpool, ad Anfield Road, e comunque vada penso che esserci sia importante. Siamo tornati dove nessun bolognese pensava di poter tornare: i sogni si avverano".
Danilo Masotti, scrittore, influencer, blogger, inventore degli umarells, "agitatore culturale" e chi più ne ha più ne metta, ha smorzato subito la tensione pre gara: "Cosa penso porterà la Champions? Spero più overtourism, c’è proprio bisogno di un po’ di turismo in più", scherza Masotti.
Il tifoso vip ospite della puntata è stata Irina Trofimova con i sue due figli, ucraina, che da anni ha trovato casa a Bologna: "Una città con persone fantastiche". Francesca Grosso, nota sui social come ‘Francy Pasta Lady’, ha steso la sfoglia per tutto il tempo in nome dell’associazione sfogline, prima di andare allo stadio. Gianpaolo Zanetti, della profumeria Ennio, ha ricordato di "dare fiducia a Italiano perché è meglio aspettare piuttosto che cambiare" frettolosamente.
Poi è arrivato Luigi Pucciarelli, ‘Puccia’, titolare dell’omonimo garage, con la sua collezione incredibile di memorabilia rossoblù: aveva una foto di Angelino Schiavio, una sua maglia da gioco originale degli anni ‘30 o ‘40 e un pallone di cuoio, senza tempo: "Per me è una gioia raccontare la storia del Bologna". Sarà presente e lo farà a ogni puntata dello show. Alla prima di Bar Carlino, ieri, c’era l’anima di una città intera. C’era Bologna.
Francesco Moroni