Gli scout nella bufera: "Ecco come è andata"

Il racconto del gruppo recuperato domenica sotto la neve al Corno alle Scale: "Avevamo percorso altre volte lo stesso itinerario"

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Travolti dalle critiche e presi di mira sui social dopo il salvataggio di un comitiva investita da una bufera di neve domenica pomeriggio al Corno alle Scale, i boy scout prendono la parola per raccontare quanto avvenuto dal loro punto di vista. "Il Clan del Gruppo scout Agesci Scandicci 1, in occasione della Route di Pasqua, aveva programmato un percorso sull’Appenino Tosco-Emiliano", spiegano in una nota i responsabili Agesci Toscana Chiara Beucci e Alberto Checcherini.

Il gruppo, dopo avere pernottato in tenda a Pratorsi, in territorio pistoiese, la mattina del 24 "è partito alle 7.30 per incamminarsi verso il rifugio del Montanaro, dove si è rifornito di acqua. Da lì, la tappa prevedeva il passaggio dal rifugio Scaffaiolo (che era chiuso, ndr) per il pranzo, per poi proseguire fino al rifugio Bicocca alla Doganaccia, luogo prefissato per il pernotto". "Le informazioni meteo che avevamo raccolto – dichiarano Letizia Malucchi e Leonardo Damiano, capi gruppo – indicavano che ci sarebbe stata pioggia, pertanto ci eravamo attrezzati di conseguenza con abbigliamento pesante e impermeabile". In realtà, il giorno precedente la Protezione civile aveva emesso un’allerta meteo di colore arancione per temporali e vento di burrasca su tutta la fascia del crinale. "Il Clan – prosegue la nota – quindi ha proseguito sul Sentiero 20 (più volte percorso dal gruppo in passato) e vicino all’incrocio con il Sentiero 00 è iniziato a grandinare e soffiare un forte vento e di lì a poco ha iniziato a ridursi la visibilità, causa nebbia, e sono aumentate le precipitazioni nevose. Il Clan è riuscito ad arrivare verso le 11 al passo dello Strofinatoio, che dista solo 45 minuti dal lago Scaffaiolo".

"Alle ore 12.15, a circa 1 km dal rifugio Scaffaiolo – continuano i capi gruppo – abbiamo constatato l’impossibilità di proseguire in quanto le abbondanti precipitazioni nevose avevano reso il sentiero difficilmente distinguibile. Abbiamo scartato l’opzione di tornare al rifugio Montanaro per le avverse condizioni meteo. Abbiamo dunque contattato il 112 per richiedere aiuto nell’identificazione di un sentiero che ci avrebbe aiutato a discendere la montagna. Il Soccorso Alpino ci ha consigliato di tornare indietro al passo dello Strofinatoio. Lì ci siamo incontrati con i soccorritori che ci hanno guidato a piedi al centro operativo invernale del Soccorso Alpino in località Le Polle".

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