Godiamoci questi giorni, con sobrietà

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Danilo

Masotti*

Il mio ultimo dell’anno è già iniziato ieri e si porta dietro Natale e la festa effettiva che verrà. Perché il 23? Perché è il giorno che finisco di lavorare e che precede il 24, ovvero la data che segna il mio primo risveglio, per un bel po’, senza l’obbligo di vestirsi, uscire, fare commissioni, mettermi al computer per lavoro eccetera eccetera. Fino al 6 gennaio mi godo il riposo, il dolce far niente, che quest’anno è ancora più far niente di quello passato, visto che non si può andare da nessuna parte. La mia vita, come ho scritto tante volte, non è molto cambiata in questo 2020, perché io ho sempre lavorato da casa e, a parte qualche rara uscita serale, sono uno che sta volentieri a casa. Certamente un dettaglio delle feste è stato forzatamente modificato, perché quest’anno non andrò in Basilicata, dalla famglia di mia moglie... è un cambiamento epocale ma rifletto e mi dico che bisogna godersi questo Natale speciale, diverso, senza dimenticare che è in corso una pandemia e che un po’ più di sobrietà forse è necessaria. Volevamo il vivere slow? Desideravamo a tutti i costi il chilometro zero come stile di vita? Ecco che abbiamo tutto quello che avevamo desiderato e ora rischiamo di non riuscire a godercelo perché ci è stato imposto da qualcosa che sfugge alla nostra volontà. Chilometro zero fatica zero, con il contapassi che a fine giornata ci farà esultare di gioia perché di passi ne avremo fatti nemmeno duecento. Queste due settimane me le godrò anche perché sono un pigro e non avere per forza qualcosa da fare mi mette a mio agio. Poi penso a chi ha sempre odiato andare dai parenti e quest’anno che può evitare, diventa improvvisamente innamoratissimo di cene e pranzi. È un bel periodo per fare i conti con sé stessi.

*Scrittore e ‘influenzatore’ sociale

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