Graffiti, il Comune non può pulire i muri dei privati

Michele

Campaniello*

Il tema dei graffiti sui muri della nostra città è un problema che viene da lontano e che ad oggi, nonostante l’impegno costante dell’amministrazione, in accordo con associazioni del territorio e di singoli cittadini, non si è riusciti a risolvere. L’esempio di quanto accaduto, proprio di recente, al Portico dei Servi, imbrattato

con dei tag poco dopo

un importante restauro, è sintomatico della complessità di questa problematica.

Occorre sicuramente continuare, come pure sta facendo l’amministrazione,

con l’incentivazione di patti

di collaborazione con chiunque dimostri di avere a cuore

il bene comune

ed il decoro urbano.

Intervenire sulla ripulitura di una scritta non è cosa semplice o banale, tenuto conto

che molto spesso ad essere interessate sono superfici

di rilevanza storica e che,

stando alla situazione normativa data, l’amministrazione non può intervenire con risorse proprie per ripulire i muri di privati.

Al contempo però bisogna lavorare sulla deterrenza di questi fenomeni, lanciando

una vera e propria campagna di sensibilizzazione civica,

non trascurando anche l’aspetto sanzionatorio,

perché chi imbratta i nostri muri deve essere consapevole di ciò che sta facendo

e delle conseguenze che

il suo gesto comporterà, occorre dunque mettere

in campo un lavoro collettivo che veda amministrazione

e cittadini proiettati

in un unico impegno collettivo volto alla tutela del bene comune.

*Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale

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