Grandi opere Bonaccini e i dem: "Ci provino, a fermarle"

Alzata di scudi degli esponenti Pd dopo l’affondo di Fratelli d’Italia. Il coro: "Rischiamo di perdere i finanziamenti". Ma il meloniano tira dritto

Bologna, 24 ottobre 2022 - Il Pd fa muro, sull’ipotesi di rivedere o addirittura bloccare le infrastrutture bolognese. Il giorno dopo l’affondo del deputato di Fd’I, Galeazzo Bignami, su tram ("Faremo di tutto per fermarlo") e Passante, è scattata l’alzata di scudi. Che, però, non preoccupa lo stesso Bignami: "Bisogna che i dem facciano pace con il cervello: dicono che il tram non si può più fermare, ma poi aggiungono che è grave se sarà fermata. È un’opera non condivisa, basta ascoltare commercianti e residenti delle zone in cui partiranno i cantieri. Il Passante? Diciamo che è sicuramente migliorabile".

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Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini
Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini

Lancia in resta parte il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. "Leggo che, dalle parti del nuovo governo appena insediato, ci sono esponenti della maggioranza che vorrebbero fermarlo. Ci provino, a bloccarlo". Una sfida, quella di Bonaccini, lanciata via Facebook, dopo che meno di tre settimane fa, il presidente dell’Emilia-Romagna, aveva suggellato l’opera con i vertici di Autostrade per l’Italia e le altre istituzioni coinvolte dal progetto. "Il passante di Bologna – scrive – è già finanziato ed il progetto approvato. Dopo anni e anni di discussioni, ipotesi, confronti. Progetto peraltro molto migliorato dal punto di vista della sostenibilità ambientale, grazie a nuove e importanti mitigazioni previste. Tra pochi mesi partono i lavori di un’opera voluta da chi governa le istituzioni regionale e locale, eletti direttamente e democraticamente dai cittadini".

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"L’infrastruttura – argomenta Bonaccini – avrà il compito di fluidificare il traffico e migliorare la viabilità, condivisa e voluta anche dalle parti sociali, in primis associazioni di imprese e sindacati, oltre agli enti locali, che ne comprendono il beneficio in termini di ricadute economiche, occupazionali e sociali, vista la posizione strategica del “nodo“ di Bologna per la connessione tra l’Emilia e la Romagna, tra l’Emilia-Romagna e il resto del Paese".

A rincarare la dose, anche altri esponenti dei democratici. A cominciare da Andrea De Maria, appena rieletto alla Camera. "Sarebbe gravissimo – attacca l’ex sindaco di Marzabotto – se il nuovo governo mettesse in discussione opere già condivise con il territorio ed in corso di realizzazione. Si rispetti l’autonomia delle istituzioni locali e soprattutto non si mettano in discussione interventi fondamentali per il nostro Paese". E poi aggiunge: "In democrazia ci vuole il giusto equilibrio: una cosa è il confronto, anche aspro, tra forze politiche, un’altra è rappresentata dai ruoli istituzionali. Tornare indietro su interventi che promuovono lo sviluppo del territorio non ha senso, chi copre ruoli istituzionali deve lavorare insieme per il bene di Bologna".

Interviene anche l’ex sindaco di Bologna e neoeletto in Parlamento, Virginio Merola. Anche lui usa i social per ribadire il concetto. "Praticamente con quelle dichiarazioni, Bignami rinuncia a 509 milioni di euro già finanziati per il tram, del quale è già stato firmato il contratto per l’appalto integrato".

Secondo Merola, "ritorna la vecchia abitudine di cancellare quello che ha deciso un’amministrazione di un altro colore politico. Non per l’interesse dei cittadini ma di una sola parte politica. Ammesso e non concesso che, nel centrodestra, siano tutti d’accordo con questa linea...". Il parlamentare Pd, Stefano Vaccari, parla apertamente di "provocazione": "Sei anni per ottenere le autorizzazioni per il Passante, ora occorre aprire i cantieri e iniziare i lavori. A destra c’è chi, per visibilità, vorrebbe fermare il progetto. Le parole di Bignami sono gravi. Non lo permetteremo, respingiamo questa provocazione".

red. cro.

 

 

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