Green pass, l’Ausl non fa sconti: controlli su tutti i 9.000 dipendenti

Non ci saranno monitoraggi a campione ma sull’intera platea dei lavoratori, fornitori compresi. Paolo Bordon, direttore generale Ausl: "Il Covid ci costerà quest’anno oltre 100milioni di euro"

Migration

di Monica Raschi

Nessun controllo a campione per quanto riguarda il Green pass, ma su tutti i 9mila dipendenti dall’Azienda Usl di Bologna, divisi in circa 80 strutture, fornitori compresi. L’annuncio è di Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl: "Ci saranno 452 persone preposte al controllo prima dell’ingresso in qualunque stabile dell’Azienda. Verifiche che non saranno a campione ma praticamente su tutti i dipendenti e chi lavora all’interno dell’Ausl. Anche i fornitori verranno monitorati – precisa –, Abbiamo fatto moltissima informazione, incontri con i sindacati e inviato mail a tutti". Bordon aggiunge poi che "stiamo lavorando per dotarci di sistemi automatizzati di verifica (probabilmente attraverso il badge, ndr) a partire da metà novembre, certificati per il rispetto della privacy". E spiega come funzioneranno i controlli: " Il Dipartimento di Sanità pubblica raccoglierà le segnalazioni del personale non in regola con il Green pass, che sarà subito allontanato dal servizio. I nomi saranno poi trasmessi alla Prefettura per le sanzioni previste per legge".

Fino a mercoledì gli uffici dell’Azienda Usl avevano verificato che 172 persone (cliniche private comprese) non erano in possesso del certificato verde: 73 sono state sospese ma di queste 51 hanno già sanato la loro posizione effettuando la vaccinazione, mentre restano ancora fuori dal luogo di lavoro 22 persone (di cui tre un apposito collegio di esperti sta valutando le informazioni fornite, in quanto tali lavoratori avrebbero indicato come causa della non vaccinazione problemi di salute incompatibili con il siero). Tra questi 73, inizialmente sospesi, c’erano 40 infermieri, 22 tra medici e veterinari, tre psicologi e otto tecnici sanitari.

Sempre dal direttore generale, arriva un dato che fa ulteriormente pensare: "La stima è che alla fine di quest’anno, solo nel 2021, il Covid tra cure, tracciamenti, tamponi, vaccini, ricoveri, posti letto aggiunti, dispositivi di protezione e sanificazioni ci costerà oltre 100milioni di euro. Solo le spese per le pulizie sono aumentate di cinquesei milioni di euro".

Accanto ai problemi dell’avvio della certificazione verde obbligatoria, prosegue la campagna vaccinale e l’Azienda non nasconde la soddisfazione per gli ottimi risultati che Bologna e provincia sta raggiungendo: "Arriveremo a immunizzare il 90 per cento della popolazione vaccinabile – dichiara Bordon –, siamo sopra la media regionale, con fasce di età che hanno veramente e piacevolmente stupito per gli altissimi numeri: tra questi i giovani tra i venti e i ventinove anni dove la percentuale di vaccinati con la prima dose ha raggiunto il 97 per cento e con la seconda siamo all’88,9 per cento. Mentre per quanto riguarda le persone che hanno superato gli 80 anni stiamo arrivando al 100 per cento".

Alti i numeri anche fra chi ha dai 70 ai 79 anni, dove sono vaccinate con la prima dose 94 persone su cento e con la seconda quasi 93 su cento. Ottimi risultati anche fra i cittadini che hanno dai 60 ai 69 anni: 91,4 per cento hanno fatto la prima dose e 89,7 la seconda. Dopo qualche mese di tentennamento e, probabilmente, in vista dell’avvio del Green passa per il lavoro, hanno decisamente recuperato anche i bolognesi che hanno dai 50 ai 50 9 anni: l’89,7 per cento ha fatto la prima dose e l’86,8 per cento la seconda. Bene anche fra i 30-39 anni (prima dose 87,4 per cento, seconda 80 per cento).

"Anche i ragazzi tra i 12 e i 19 anni hanno risposto benissimo alla campagna vaccinale – sottolinea Bordon –: sono al 74,1 per cento quelli che hanno effettuato la prima dose e al 68,8 per cento coloro che hanno completato il ciclo. Su di loro, comunque, c’è ancora margine di recupero, in particolare tra i 12-14enni che hanno risposto di meno". Il direttore aggiunge: "Abbiamo disponibilità di vaccini pressoché infinita e migliaia di posti vuoti in agenda, quindi abbiamo tutto per vaccinare il più possibile. Ma uno zoccolo duro rimane, pur avendo percentuali vicine al Portogallo".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro