Green pass obbligatorio, a Bologna controlli a campione e proteste

Almeno 30mila dipendenti senza vaccino. Rientro dallo smart working, rivolta in Unipol: rischio sciopero. Verifiche in Comune e Regione

Green pass obbligatorio al lavoro: si parte

Green pass obbligatorio al lavoro: si parte

Bologna, 13 ottobre 2021 - Almeno 20-30mila i lavoratori senza green pass a Bologna e provincia, stando a stime sindacali della Uil. Ma c’è anche chi, a spanne, a fronte di 3-4 milioni di occupati non vaccinati a livello nazionale, calcola in circa 200-300mila gli emiliano-romagnoli senza certificato verde. Da qui, un 25% sarebbe non vaccinato nell’area metropolitana di Bologna, alzando la quota dei senza Green pass a quota 50-75mila.

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Stando all’ultima mappatura fatta sulle mense aziendali che prescrivono già da tempo l’obbligo della vaccinazione, la Fiom-Cgil considera una media del 10-15 per cento di lavoratori che rischiano di non essere in regola da venerdì, quando senza carta verde non si potrà entrare in fabbrica. E il rischio caos è soprattutto per le piccole medie imprese, con gli stessi datori di lavoro a controllare il pass.

Nelle grandi aziende, in città, si punta sulla gratuità dei tamponi per un mese, così da dare il tempo ai lavoratori di mettersi in regola. È il caso di Ima, Ducati, Coesia, ma anche di Granarolo, ad esempio. Mentre per le piccole-medie imprese sarebbe insostenibile.

Resta, comunque, il rischio fibrillazioni. In Unipol, ad esempio, i dipendenti hanno iniziato il mail bombing contro la decisione aziendale di far rientrare tutto il personale in ufficio dal 4 novembre, stoppando lo smart working. "Deve prevalere la volontarietà", insistono dalla Cisl che venerdì farà un presidio. La Cgil preme per un rientro graduale e non imposto dall’azienda e oggi ci saranno le assemblee dei lavoratori. Non è escluso lo sciopero. Insomma, il rischio tensioni è alto.

Intanto anche in Comune e Regione si stanno predisponendole linee guida per i controlli del Green pass. Su 250mila dipendenti pubblici non vaccinati in Italia, in Regione sono 16mila, circa il 6,5 per cento del totale. Stando a questa media tra i 4mila dipendenti comunali dovrebbero essere oltre 250 i non vaccinati, e 30/35 in viale Aldo Moro. Si tratta di dati non certi, ma danno il senso della situazione che si dovrà affrontare da dopodomani.

A Palazzo d’Accursio e in Liber Paradisus l’incontro sul tema coi sindacati è stato rinviato a domani (anche perché ieri sera è arrivato il Dpcm del governo), ma già si valuta di procedere con controlli a campione, gestiti dai dirigenti (che sono circa una cinquantina) e qualche altro referente. In Regione si procederà con controlli a campione del 20/30% dei lavoratori presenti ogni giorno, come da normativa governativa.

Percentuale che, però, in viale Aldo Moro dove ci sono circa 400/500 dipendenti, potrebbe anche salire. E, se possibile, l’intenzione sarà di usare la piattaforma delle scuole, incrociando i dati del data base vaccinale, così da far controlli in tutti gli ingressi per dipendenti ed esterni.

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