Guerra in Ucraina, muterà l’assetto economico

I focolai di guerra nel mondo sono tanti e spesso hanno motivazioni etnico religiose e si scatenano all’interno dello stesso Stato. E talvolta il confine fra terrorismo e protesta è difficile da identificare. Diverso è il caso dell’Ucraina dove la Russia è un Paese invasore che da un momento all’altro ha aggredito uno Stato sovrano colpevole di nutrire l’ambizione, legittima, di guardare più a occidente che a oriente. Basta fare quattro chiacchiere con i profughi ucraini accolti a Bologna, in Emilia Romagna, nelle Marche, in Veneto e in altre regioni italiane per rendersi conto di come siano diversi i due contesti. La crisi ucraina, fra l’altro, ha destabilizzato anche il vecchio assetto economico, situazione di cui l’Europa e l’intero Occidente dovranno tenere conto. Nulla sarà più come prima. I rapporti con Mosca, da dove se ne andato perfino McDonald’s, sono radicalmente cambiati e già oggi le aziende devono cercare di prevedere, pur non avendo la sfera di cristallo, cosa cambierà per cercare mercati alternativi alla Russia. Non sarà così per tutti, ma per molti sì, tenendo presente che anche quando i cannoni finalmente taceranno e potremo mettere fiori al posto delle bombe inizierà una nuova fase di guerra fredda. Dì là dal muro non c’è più il monolite comunista ma uno zar (Putin, finchè vivrà) con mire imperialiste.

mail: beppe.boni@ilcarlino.net

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