AMALIA APICELLA
AMALIA APICELLA
Cronaca

Guerritore e Nuti per Alda: "La musica fa volare i versi"

L’attrice e il musicista stasera a Crevalcore con ’Mentre rubavo la vita’. Lo spettacolo sulla Merini: "Ha tolto la poesia della carta. Masticava le parole".

Giovanni Nuti e Monica Guerritore nello spettacolo dedicato alla poetessa

Giovanni Nuti e Monica Guerritore nello spettacolo dedicato alla poetessa

Le mille sfumature della vita di Alda Merini, poetessa eterna. Dal manicomio, alla sessualità e all’amore, fino al dolore, alla gioia. Dentro Mentre rubavo la vita! (stasera alle 21, all’auditorium Primo Maggio di Crevalcore) c’è tutto. Un concerto "folle e commovente" con Monica Guerritore, che firma anche la drammaturgia, e il cantante e musicista Giovanni Nuti, l’unico al quale Merini concesse di musicare i suoi versi; la regia è di Mimma Nocelli. Sul palco, ad accompagnare i protagonisti ci sono José Orlando Luciano (pianoforte, fisarmonica e tastiere), Massimo Germini (chitarra), Carlo Giardina (basso elettrico), Simone Rossetti Bazzaro (violino), Emiliano Oreste Cava (percussioni e batteria).

Guerritore, il lavoro con Nuti prosegue da dieci anni. Con che consapevolezza affronta i versi di Alda Merini? "Chi ama Alda Merini sa quanto sia viva, vera, carnale. Quanto abbia tolto la poesia dalla carta. Lei la scrive sui muri, la canta, la vive, la beve. Ecco, questo: il suo masticare le parole".

La poesia diventa canzone. Come ‘cambiano’ i versi attraverso la musica? "La musica toglie la poesia dal verso, che invece ci riporta a scuola, è una struttura chiusa. La musica è aperta, fa volare i pensieri di Alda Merini".

Che immagine della poetessa restituisce? "Quella di una donna molto sensuale, ma anche intellettuale e pratica, nasconde il denaro dentro il reggiseno, però poi lo dà al primo povero che passa. È collerica, rabbiosa e allo stesso tempo umanissima. Mi sono immaginata questa figura femminile che cambia continuamente abito: ha un velo da sposa, un vestito rosso sangue, uno smoking, un abito trasparente, mentre fuma e beve".

Giovanni Nuti, Merini amava definire il vostro rapporto un ‘matrimonio artistico’. Come avvenne l’incontro? "Entrai in una libreria, mi cadde un libro e mi accorsi che era aperto su una poesia di Alda Merini, I sandali. La musicai e le scrissi una lettera. Lei mi rispose lasciandomi un messaggio in segreteria in tarda notte. Mi diede appuntamento all’hotel Certoso, che ora non c’è più, a Milano. Distava 500 metri da casa sua, diceva che non bisogna andare in vacanza lontano dalla propria abitazione".

Come andò? "Aveva uno sguardo che ti metteva nudo: o scappavi o rimanevi. E io ho mollato tutto affidandomi a lei".

La prima immagine che le torna alla mente? "Lei che fuma, che sorride e che ride. Dice: “Ricordatemi come la poetessa della gioia perché la mia vita l’ho vissuta tutta. Me la sono goduta tutta, anche l’inferno“".

Le manca? "Mi disse: “Ti accorgerai che non ci sarò più quando non ti squillerà più il telefono“. In effetti è stato così. Ma l’ho ritrovata, il nostro rapporto era vissuto sul piano spirituale, proprio per questo ora è molto più vicina". Nel ’94 esce ‘Disordinatevi’, che contiene ‘I sandali’. La produzione artistica è del bolognese Celso Valli… "Ho dei ricordi meravigliosi di Bologna, Celso Valli e Lucio Dalla, che suonò la fisarmonica nel mio brano Ronda di notte".