Ecco come guidano i bolognesi, sotto esame anche i ciclisti

Poco utilizzata la cintura nei sedili posteriori: il 72% ne evita il ricorso. Dal 2017 l’Osservatorio per l’educazione e la sicurezza stradale si occuperà anche di chi va in bici

Nel 2017 l’osservatorio regionale per la sicurezza stradale si occuperà anche dei comportamenti dei ciclisti

Nel 2017 l’osservatorio regionale per la sicurezza stradale si occuperà anche dei comportamenti dei ciclisti

Bologna, 27 dicembre 2016 - Come si comportano i bolognesi al volante? «Abbastanza bene, ma c’è ancora qualcosa da migliorare», dice Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione. I dati della recente indagine dell’Osservatorio «sull’uso dei dispositivi di sicurezza» fotografano una situazione in generale confortante. «E nel 2017 – annuncia Sorbi – estenderemo l’indagine anche al comportamento dei ciclisti».

Per l’indagine, «sono stati osservati 2.712 auto e 913 fra moto e scooter», in zone centrali della città e in aree periferiche.

L’uso delle cinture di sicurezza in auto – obbligatorio dal 1988 per chi siede davanti, e per tutti dal 2006 – non è ancora entrato nel dna degli automobilisti. «La percentuale dei conducenti che indossano la cintura al posto di guida è pari all’88%», calcola Sorbi. E solo il 71% dei passeggeri le allaccia nel sedile anteriore.

Il dato più sorprendente è quello sull’uso delle cinture nei sedili posteriori. «Non vengono allacciate dal 72% delle persone», afferma Sorbi. Il dato balza all’84% sulle strade periferiche. «Un quadro preoccupante, che indica la necessità di interventi educativi e di formazione».

È ormai entrato nelle abitudini di tutti i centauri l’uso del caso, obbligatorio da trent’anni esatti. Sia in ambito urbano che nelle strade periferiche, «l’utilizzo del casco risulta pari al 100% dei conducenti delle due/tre ruote».

Anche i seggiolini per bambini vengono bene utilizzati dalla quasi totalità delle persone. Mentre il telefono cellulare è usato in maniera non corretta dal 6% dei conducenti.

Ma è la distrazione alla guida uno dei pericoli maggiori per chi guida: «Il 46% degli incidenti è causato dall’utilizzo non corretto di telefonino, iPad, navigatore e altri gadget», afferma Sorbi. Ma la disattenzione è anche di molti ciclisti. «Dall’anno prossimo ci occuperemo anche di loro, partendo dall’uso del cellulare e dal mancato uso delle luci».

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