ANDREA BONZI
Cronaca

Guido Fantoni, eroe della lotta. Il ‘gigante buono’ di Bologna

Protagonista del nostro podcast ‘Il Resto di Bologna’: pochi lo ricordano, ma fu atleta, simbolo e leggenda, conquistando il bronzo alle Olimpiadi del 1948

Guido Fantoni, il 'gigante buono' di Bologna (nel tondo) protagonista del podcast 'Il Resto di Bologna'

Guido Fantoni, il 'gigante buono' di Bologna (nel tondo) protagonista del podcast 'Il Resto di Bologna'

Bologna, 21 maggio 2025 – Pochi lo ricordano, ma Guido Fantoni fu atleta, simbolo e leggenda, conquistando il bronzo alle Olimpiadi del 1948. E’ sua la storia che raccontiamo nella puntata del podcast ’il Resto di Bologna’ di oggi. L’infanzia del ’gigante buono’, come venne soprannominato, è tutt’altro che dorata. Di mestiere birocciaio, abituato a sollevare carichi e pietre, viene notato nel 1936 da Federico Malossi, altro campione, che lo vede piegarsi sul greto del Reno intento a soevare massi con la naturalezza di un eroe mitologico. Malossi, che di talenti se ne intende, lo prende con sé e lo porta in palestra. Guido non sa nulla di tecniche o strategie, ma ha una forza primordiale che incute rispetto. Nel 1946 conquista il titolo italiano assoluti. Seguono altri tre titoli nazionali e sette convocazioni in Nazionale.

Poi arriva il momento magico. Londra, 1948. Fantoni combatte nei pesi massimi, e conquista il podio: medaglia di bronzo. Bologna esplode di gioia. Il suo “gigante buono”, l’uomo che veniva dal popolo, è diventato eroe olimpico.

Un aneddoto di quei giorni lo racconta: durante tre ricevimenti ufficiali Fantoni si distingue non solo per i muscoli, ma per l’appetito. “Arrivò terzo alle Olimpiadi, ma vinse quella della forchetta”, titolano i giornali. Nel 1953 riceve la medaglia d’onore al merito sportivo. Poi, il silenzio. Un male misterioso lo costringe su una sedia a rotelle. Non combatte più, ma non si lamenta. Si spegne nel 1974, a Bologna, vinto da una broncopolmonite.