
Guido Fantoni, il 'gigante buono' di Bologna (nel tondo) protagonista del podcast 'Il Resto di Bologna'
Bologna, 21 maggio 2025 – Pochi lo ricordano, ma Guido Fantoni fu atleta, simbolo e leggenda, conquistando il bronzo alle Olimpiadi del 1948. E’ sua la storia che raccontiamo nella puntata del podcast ’il Resto di Bologna’ di oggi. L’infanzia del ’gigante buono’, come venne soprannominato, è tutt’altro che dorata. Di mestiere birocciaio, abituato a sollevare carichi e pietre, viene notato nel 1936 da Federico Malossi, altro campione, che lo vede piegarsi sul greto del Reno intento a soevare massi con la naturalezza di un eroe mitologico. Malossi, che di talenti se ne intende, lo prende con sé e lo porta in palestra. Guido non sa nulla di tecniche o strategie, ma ha una forza primordiale che incute rispetto. Nel 1946 conquista il titolo italiano assoluti. Seguono altri tre titoli nazionali e sette convocazioni in Nazionale.
Poi arriva il momento magico. Londra, 1948. Fantoni combatte nei pesi massimi, e conquista il podio: medaglia di bronzo. Bologna esplode di gioia. Il suo “gigante buono”, l’uomo che veniva dal popolo, è diventato eroe olimpico.
Un aneddoto di quei giorni lo racconta: durante tre ricevimenti ufficiali Fantoni si distingue non solo per i muscoli, ma per l’appetito. “Arrivò terzo alle Olimpiadi, ma vinse quella della forchetta”, titolano i giornali. Nel 1953 riceve la medaglia d’onore al merito sportivo. Poi, il silenzio. Un male misterioso lo costringe su una sedia a rotelle. Non combatte più, ma non si lamenta. Si spegne nel 1974, a Bologna, vinto da una broncopolmonite.