ANDREA SPINELLI
Cronaca

Hans Zimmer: "Non lascerò mai la musica"

Il grande artista e compositore, vincitore di due premi Oscar, stasera all’Unipol Arena per un concerto travolgente

Hans Zimmer: "Non lascerò mai la musica"
Hans Zimmer: "Non lascerò mai la musica"

di Andrea Spinelli

Meglio live. Lo scoro anno, mentre al Kodak Theater Josh Brolin e Jason Momoa annunciavano il suo Oscar per la colonna sonora di ’Dune’ – seconda statuetta dopo quella del ’95 per ’Il Re Leone’ – Hans Florian Zimmer se ne stava in tour qui in Europa. Se la fama di incantatore degli Studios, infatti, lo lusinga, il richiamo del palco l’ammalia. "Diciamo che fino a cinque-sei anni fa l’ansia di Mel Brooks per i piani alti dei palazzi in ‘Alta tensione’ era solo la metà di quella che provavo io nell’andare in scena" racconta col pensiero al tour che stasera l’offre in pasto ai voraci appetiti dell’Unipol Arena.

Anche se, ora che ha rotto il ghiaccio, il compositore di Francoforte sul Meno trapiantato in California giura di voler andare avanti per un pezzo. "In questo mestiere non ci si ritira e la storia è piena di musicisti morti subito dopo aver annunciato l’intenzione di farlo" scherza. "Non per niente il mio eroe è il comico gallese Tommy Cooper, crollato in scena per un infarto col pubblico lì davanti a sbellicarsi dalle risate completamente ignaro del fatto che non si trattasse di una finzione".

Sono tredici anni che la stella di Zimmer brilla sulla Walk of Fame, ma il suo viaggio nella musica è iniziato molto, molto, lontano da lì. E in tutt’altre vesti. Basta ricordarselo quando, con qualche capello in più e diversi anni in meno di oggi, si agitava dietro alle tastiere con Trevor Horn e Geoffrey Downes nel video della ’Video killed the radio star’ dei Buggles. O quando affiancava Maurizio Arcieri e Christina Moser dei Krisma in ’Cathode Mamma’, o, ancora, Claudio Baglioni ne ’La vita è adesso’. I primi passi nel cinema Hans li ha mossi grazie alla collaborazione con il compositore Stanley Meyers e al lavoro sulle colonne sonore di diversi film tra cui ’My beautiful laundrette’, anche se la prima grande affermazione è arrivata nell’88 grazie alle musiche di ’Rain Man - L’uomo della pioggia’ di Barry Levinson. È stata poi la volta di ’A spasso con Daisy’, di ’Thelma & Louise’ e soprattutto de ’Il Re Leone’, che gli è valso l’Oscar, il Golden Globe, due Grammy, oltre 15 milioni di album venduti, oltre al terzo musical più longevo della storia di Broadway (preceduto solo dal ’Phantom’ e da ’Chicago’).

Oggi Zimmer è il capo dipartimento musicale della DreamWorks di Steven Spielberg e la sua fabbrica dei sogni, la Remote Control Production di Santa Monica, lavora soprattutto con la tv. "Penso che la televisione stia vivendo una seconda età dell’oro grazie a grandi autori, grandi serie, grandi produzioni tipo ‘Breaking Bad’. Questo crea eccellenti spazi per l’innovazione". Fra le 200 colonne sonore o giù di lì prodotte finora ci sono pure ’Il principe d’Egitto’, ’Il gladiatore’, ’Il codice Da Vinci’, ’Angeli e demoni’, ’Pirati dei Caraibi’, ’Interstellar’ e la trilogia di ’Batman’ di Christopher Nolan. "Mi ricordo i tempi in cui a Los Angeles avevo il mio vecchio studio di registrazione affacciato sui cartelloni che pubblicizzavano i nuovi film in arrivo – dice –. L’incubo ricorrente era quello di vedere l’annuncio di qualche nuova produzione con relativa data di uscita nelle sale e ricordarmi ‘Oddio, per quella produzione non ho ancora scritto una nota!’. Ecco perché se qualcuno oggi mi chiede quali sono le mie fonti d’ispirazione, rispondo: un grande regista, una grande storia e una sana paura delle scadenze".