"Ho fatto il vaccino e vi dico: abbiate fiducia"

L’anestesista bolognese Chiara Galli lavora in Inghilterra e venerdì si è sottoposta alla profilassi: "Potrò tornare e abbracciare i nonni"

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di Nicoletta Tempera

Al Queen Medical Center di Nottingham la campagna di vaccinazione anti-Covid su tutti gli operatori sanitari è partita a metà della scorsa settimana. E venerdì è toccato all’anestesista Chiara Galli, medico bolognese di 30 anni, laureata all’Alma Mater, da due anni e mezzo al lavoro in Inghilterra, sottoporsi alla profilassi, con la somministrazione del vaccino prodotto dalla Pfizer.

Dottoressa Galli, lei è probabilmente la prima bolognese vaccinata al Covid. Come è andata?

"Molto bene, come ero certa dovesse andare. Ho avuto il braccio un po’ indolenzito: era uno dei possibili effetti collaterali indicati, ma non sono certa che la causa sia stata l’iniezione, perché dopo il vaccino sono andata in palestra".

Molta gente è ancora scettica su questo vaccino: lei con che spirito lo ha affrontato?

"Senza nessun timore. Non c’è ragione di essere scettici. Quando un vaccino arriva ad essere somministrato sulle persone, ha già superato i necessari step che ne garantiscono la sicurezza. E dirò di più: qui in UK su tutti i vaccinati due sole persone hanno avuto piccoli effetti collaterali. E una è un’infermiera dell’ospedale dove lavoro, che ha avuto un capogiro, ma che già prima di sottoporsi al vaccino iperventilava in preda a una forte ansia. Io, invece, ho spinto per cercare di fare il vaccino il prima possibile".

Perché?

"Perché il 19 tornerò a casa a Bologna. E non vedo l’ora di andare a riabbracciare i miei genitori e anche i miei nonni. Così lo potrò fare in sicurezza, senza preoccupazioni. Vaccinarmi è stata una scelta consapevole e facile: non concepisco la posizione di alcuni miei amici che quando li ho informati del vaccino mi hanno detto: ‘Hai fatto da cavia’. Non è stato proprio così. Purtroppo, in particolare in questo momento, ci sono troppe persone che parlano con leggerezza di queste cose senza avere la necessaria preparazione in materia sanitaria".

Come cambia la vita in periodo di pandemia di un vaccinato?

"Cambia perché il vaccino a cui siamo stati sottoposti, che è quello realizzato dalla Pfizer (che può essere fatto solo in ospedale perché va conservato a basse temperature), è efficace nel 95 per cento dei casi. Questo non vuol dire che da domani non dovrò più indossare la mascherina o smetterò di attuare le solite precauzioni, ma che non mi ammalerò di Covid e che non avrò bisogno di cure ospedaliere".

Per raccontare la sua esperienza ha fatto anche un post su Facebook: qual era l’obiettivo?

"Nel mio piccolo, per la mia esperienza, vorrei solo dire alle persone di avere un po’ di fiducia. Continuiamo a fare quello che possiamo per far passare questo periodo... a mettere le mascherine e a stare attenti finché un numero epidemiologicamente sufficiente di persone nel mondo avrà avuto accesso al vaccino. Informiamoci bene da fonti solide e facciamo tutti il possibile nel nostro piccolo, senza avere paura".

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