"Ho raccolto il testimone dello zio liutaio"

Edoardo Terzi, 37 anni, ha imparato a costruire chitarre da Mauro Marchesini e ne ha fatto un lavoro

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Cosa farò da grande? Il liutaio. E’ la scelta di Edoardo Terzi, 37 anni, di Crevalcore che, affascinato dalla passione dello zio Mauro Marchesini, 76 anni, liutaio per hobby, ha raccolto il testimone e avviato una vera professione. "Subito dopo il primo lockdown, nel maggio di due anni fa – racconta Terzi –, Mauro mi confidò che voleva trovare qualcuno a cui lasciare ’l’eredità’ della sua liuteria avviata alla fine degli anni Novanta. E presi la palla al balzo, vista la mia passione per la musica. Imparando quindi da un liutaio navigato come è lui, riuscii a carpire subito molti trucchi del mestiere. Il lavoro di mio zio mi ha portato infatti in questi anni ad avere un’idea per uno strumento assolutamente nuovo. Una concezione di chitarra acustica diversa dal solito. E parlandone con Mauro misi giù, con lui, un disegno per realizzarla. Nacque così Elitra, la prima al mondo. Il primo prototipo l’ho voluto realizzare su di una chitarra classica. In sostanza ho diviso la tavola armonica ottenendo così un suono ed un’estetica unici". Terzi, dopo aver fabbricato tre modelli di Elitra tra classica e folk, ora si sta dedicando alle chitarre da flamenco e in particolare a quelle classiche ’normali’, così da soddisfare la clientela conservatrice.

"L’ultima chitarra che ho costruito – continua Terzi – l’ho presa con me a Cremona in fiera. E penso davvero che la liuteria mi darà tante soddisfazioni". "Sono solamente un liutaio dilettante – prosegue Marchesini – che ha approfittato del tempo a sua disposizione, una volta andato in pensione da un altro lavoro, per realizzare quegli strumenti che mi affascinavano fin dall’infanzia. E sono davvero contento che la mia passione l’abbia raccolta mio nipote Edo, Edoardo". Marchesini iniziò a costruire chitarre dalla fine degli anni Novanta per sé stesso o per amici, ma non ne ha mai vendute. Lo scopo era ed è ancora oggi quello di tenersi in contatto con altri appassionati di liuteria e di soddisfare il desiderio, sicuramente narcisistico come ammette lo stesso liutaio, di mostrare i suoi lavori. Marchesini iniziò a studiare musica jazz alle Officine musicali di Nonantola. E quasi subito sentì la necessità di costruire una chitarra.

"Per approfondire l’argomento – continua Marchesini – lessi tutto sull’argomento e mi iscrissi alla scuola classica di liuteria a Pieve di Cento che frequentai per cinque anni. Anche la partecipazione a seminari e la visita ai siti web dei maestri liutai è stata una fonte inesauribile di idee". E continua: "Alla scuola di liuteria costruii la mia prima chitarra: una archtop, la tipica chitarra jazz, il modello che preferisco in assoluto; poi, sorpreso e incoraggiato dal risultato sicuramente inaspettato, ho realizzato altre chitarre carpendo quanti più segreti possibili ai miei maestri liutai. Successivamente, l’arrivo della progettazione assistita da computer ha facilitato molto la mia stesura di progetti disparati, troppi per poterli realizzare tutti... Ed ora passo la palla a mio nipote Edo".

Pier Luigi Trombetta

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