Hugo, il robot chirurgo Investiti oltre 4 milioni

Irccs Sant’Orsola, per coordinare il progetto torna in Italia Antonio Gangemi "Spero che altri cervelli all’estero rientrino, anche se le retribuzioni sono diverse".

Hugo, il robot chirurgo  Investiti oltre 4 milioni

Hugo, il robot chirurgo Investiti oltre 4 milioni

di Donatella Barbetta

Per il nuovo chirurgo robot di ultima generazione, ‘Hugo’, l’Irccs Sant’Orsola ha investito oltre 4 milioni e organizzato una presentazione in grande stile al padiglione 5: ora diventa uno dei quattro centri in Italia per le attività di ulteriore sviluppo di questa tecnologia.

"Presentiamo innovazioni che potrebbero sembrare un controsenso, in una fase di ridimensionamento dei costi, però senza innovazione non si fa sanità di qualità", chiarisce subito Chiara Gibertoni, direttrice generale del Policlinico. Il nuovo sistema all’avanguardia è realizzato dall’americana Medtronic, partner del progetto, e per coordinare le attività della piattaforma robotica Antonio Gangemi, professore dell’Alma Mater, dopo un’esperienza quasi ventennale negli Stati Uniti, è rientrato nel nostro Paese. "Mi auguro che il mio sia il primo rientro di molti altri, che si riesca a riportare queste risorse nel nostro Paese perché ne abbiamo bisogno – sottolinea il professore –. Però bisogna incentivarli questi cervelli che sono andati all’estero. Il trattamento economico che viene riservato negli Stati Uniti è ben diverso da quello che si trova in Italia". Gangemi ammette di avere oggi un contratto molto inferiore dal punto di vista economico rispetto a quello che aveva all’estero, ma ha deciso ugualmente di tornare per l’amore per l’Italia e perché "credo tantissimo nel progetto. Qui c’è totale sinergia tra la dirigenza del Policlinico e l’Università di Bologna, una leadership illuminata, per me – conclude – è un privilegio e un onore poter collaborare con colleghi di altissimo profilo professionale".

Sono già 13 gli interventi effettuati con Hugo: operazioni per il cancro allo stomaco, colecisti, patologia del colon e anche per il trattamento del Morbo di Crohn. Ma gli ambiti di utilizzo sono anche altri. Hugo si distingue per avere una consolle aperta, che migliora la comunicazione tra il chirurgo e il personale di sala; le braccia sono attaccate a carrelli individuali che possono essere portati al tavolo operatorio separatamente; visione tridimensionale sul monitor del campo operatorio, accuratezza dei movimenti del chirurgo, possibilità di eseguire interventi complessi anche su strutture anatomiche molto piccole. L’obiettivo è anche quello di creare un centro di innovazione e training in chirurgia robotica. Soddisfatto il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, che sottolinea l’investimento in tecnologie d’avanguardia e nella ricerca di talenti a livello internazionale: "Siamo sulla strada giusta, questo è l’esempio di come vogliamo gestire la sanità". Per l’assessore Luca Rizzo Nervo, "l’arrivo di Hugo è una notizia positiva per la città". Era presente anche Marco Seri, direttore scientifico dell’Irccs.

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