
Malinconici, di un romanticismo che preferisce i tramonti urbani a quelli bucolici, i Baustelle di Francesco Bianconi, cantano di amori...
Malinconici, di un romanticismo che preferisce i tramonti urbani a quelli bucolici, i Baustelle di Francesco Bianconi, cantano di amori in frantumi e di tecniche di sopravvivenza metropolitane, guardando spesso indietro, al rock del passato. Una attenzione per i panorami sonori polverosi, che caratterizza il nuovo album del gruppo, ’El Galactico’, che presenteranno domani alle 18 alla Feltrinelli di piazza Ravegnana. Un lavoro, ha raccontato Bianconi, che prende il nome dall’insegna luminosa di un bar di Milano e che ha suggerito quelle atmosfere da Los Angeles degli Anni ’60, tra etnie latine e mito americano, che ritroviamo tra le note delle composizioni. Un disco di 12 canzoni, che è anche l’occasione per celebrare i loro 25 anni di carriera con la cura di un Festival in due date, il 5 dicembre a Roma e il 12 a Milano. Nessuna intenzione nostalgica, al contrario, ’El Galactico’ è un concentrato di pura energia rock, trascinante, più travolgente e immediato dei loro dischi precedenti, un fotogramma che scorre veloce e che cattura immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore. Come fosse la colonna sonora di questo viaggio che dura da un quarto di secolo, inarrestabile, mai lineare, pieno di energia, ma anche di momenti dolorosi e di riflessioni su cosa significhi essere in perenne movimento, ma, per usare le loro stesse parole, "Senza meta" Ci sono moltissime differenti direzioni, non a caso, nel disco, alcune abbozzate, altre percorse con determinazione, c’è un continuo alternarsi di stati di animo e di forti contrasti, la luce abbagliante di un’alba estiva sul mare e l’irrompere improvviso del dramma. Ci sono chitarre che rievocano la California hippie del Lauren Canyon, che servono al gruppo per ricostruire, a beneficio dell’immaginazione degli ascoltatori, una California fantastica, da scoprire tra citazioni di Ennio Morricone e coretti alla Beach Boys che, insieme a Buffalo Sprinfield, sono tra le principali fonti di ispirazione alla base del suono di ’El Galactico’.
Ma in questa avventura molto lisergica irrompe anche il sociale, e lo fa con durezza. Come in ’Canzone verde/Amore tossico’, che descrive con colori vividi quando il nostro non sia un paese per giovani. Un capitolo tra i più complessi della loro discografia, il nuovo album, dove c’è anche spazio per la fascinazione di Bianconi nei confronti di Moana Pozzi (alla quale è dedicato il brano ’Filosofia di Moana’), che il gruppo eseguirà dal vivo a Bologna il 24 giugno nel Parco delle Caserme Rosse all’interno del Sequoie, prima data del tour estivo.
Pierfrancesco Pacoda