I bilanci della sanità Ausl e Ior in pareggio Sant’Orsola in rosso Lepore scrive a Donini

Il sindaco e presidente della Ctssm chiede più fondi per le Aziende: "Il nostro territorio svolge funzioni utili a tutta la regione. Serve una revisione delle tariffe per coprire i maggiori costi". .

I bilanci della sanità  Ausl e Ior in pareggio  Sant’Orsola in rosso  Lepore scrive a Donini

I bilanci della sanità Ausl e Ior in pareggio Sant’Orsola in rosso Lepore scrive a Donini

di Donatella

Barbetta

"Adeguata attenzione" alla sanità bolognese. La richiesta arriva da Matteo Lepore che, nelle vesti di presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana, ha scritto a Raffaele Donini.

Tutto parte dalla seduta di martedì scorso dedicata ai bilanci. Nel documento inviato all’assessore regionale alle Politiche per la salute e, per conoscenza, anche ai direttori generali dell’Ausl di Bologna, dell’Irccs Sant’Orsola, dell’Irccs Rizzoli e dell’Ausl di Imola, si precisa che la Ctssm "ha espresso parere favorevole sui bilanci di esercizio 2022 delle Aziende sanitarie metropolitane", poi però Lepore richiama "l’attenzione della Regione al disavanzo di gestione dell’Irccs Sant’Orsola, stante il vincolo ministeriale del pareggio di bilancio".

Il sindaco "dà atto dello sforzo, in termini di straordinarietà, compiuto dalla Regione Emilia Romagna e da tutte le Aziende Metropolitane per garantire, pur in un quadro di estrema complessità, aggravata dall’aumento dei costi energetici, una sostenibilità complessiva al Servizio sanitario regionale per l’anno 2022, al netto dei diversi esiti contabili derivanti dalla specificità del bilancio di ogni Azienda".

Tuttavia, prosegue Lepore, "si ritiene auspicabile una revisione delle tariffe che consenta all’Irccs Sant’Orsola, quale Azienda di produzione, di coprire i maggiori costi delle prestazioni, in particolare di secondo e terzo livello". Non si può dimenticare, infatti, che al Policlinico per le sue specialità, arrivano pazienti da tutto il territorio regionale e spesso anche al di fuori dei confini dell’Emilia-Romagna.

C’è anche il tema della carenza di personale e delle liste d’attesa e per questo dal vertice della Ctssm "si chiede la massima attenzione affinché gli obiettivi di budget assegnati alle Aziende metropolitane, attuati anche attraverso la riduzione del turnover, non pregiudichino gli obiettivi sullo svolgimento delle attività elettive, delle visite e degli esami specialistici, e quindi sulle liste e sui tempi di attesa".

Infine, il richiamo alle caratteristiche particolari della sanità bolognese, ’ricca’ di tre istituti di ricovero e cura a carattere scientifico: oltre al Sant’Orsola e allo Ior infatti, è presente anche l’Istituto delle scienze neurologiche di Bologna che fa capo all’Ausl di via Castiglione. Insomma, è anche una questione di finanziamenti.

"Si ribadisce la necessità – prosegue Lepore –, nel riparto dei fondi sanitari tra i diversi territori e le diverse Aziende e negli obiettivi di bilancio affidati agli stessi, in un quadro informato ai principi di equità e sostenibilità, di tenere sempre nella adeguata attenzione le tante e diversificate funzioni hub regionali svolte dalle Aziende metropolitane di Bologna, dei compiti clinici e assistenziali di secondo e terzo livello Città Metropolitana affidati agli ospedali bolognesi, nonché alla presenza, in relazione sia ai compiti di ricerca sia ai compiti diagnostici, clinici e assistenziali, di ben tre Irccs nel territorio metropolitano". Vista la rilevanza degli argomenti, il presidente della Ctssm ritiene necessario "un approfondimento di carattere tecnico-politico da tenersi in una seduta di Conferenza, alla presenza, stante l’importanza dell’argomento, del presidente Bonaccini e dell’assessore Donini".

Valentina Castaldini, consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia, punta il dito su due aspetti dopo aver "analizzato i bilanci consuntivi pubblicati a fine aprile": il primo "è legato al fatto che solo l’Ausl di Bologna e l’Istituto Rizzoli hanno un utile di qualche migliaio di euro, tutte le altre (Aziende, ndr) hanno diversi milioni di euro di debiti" e dal confronto con l’anno precedente osserva che "la situazione è drammaticamente peggiorata", nel nostro territorio "l’azienda ospedaliero universitaria Sant’Orsola-Malpighi, che ha chiuso in rosso per 8.061.223 euro, lo scorso anno aveva un utile di 2.037 euro".

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