Casalecchio è fuori dalla lista dei territori alluvionati e per i Bregoli si fanno incerti tempi e modalità di un intervento di ripristino che vale 200mila euro. Lo storico percorso che congiunge il centro della cittadina sul Reno con il santuario della Madonna di San Luca già vietato ai ciclisti, dallo scorso 22 maggio è interdetto a tutti gli escursionisti. Una transenna e un divieto di transito sono stati apposti ai due accessi: a valle al parco Talon e a monte nella piazzola a poca distanza da via Monte Albano.
Una chiusura che dura da oltre quattro mesi e che si prevede possa durare molto altro tempo perché, come ha informato l’altro giorno in consiglio l’assessore all’ambiente Barbara Negroni, l’esclusione di Casalecchio dal perimetro delle zone per le quali scattano i provvedimenti straordinari coordinati dal commissario Francesco Paolo Figliuolo fa sì che la sistemazione delle frane, che in diversi tratti hanno spazzato via il sentiero, sia totalmente a carico del Comune. E non è cifra da poco, visto che una prima stima dell’importo del finanziamento necessario tocca quota 200mila euro. "Siamo in contatto con il Consorzio della Bonifica Renana, che nel Parco della Chiusa ha già fatto importanti interventi di regimazione che hanno retto alla prova dell’alluvione di maggio – spiega Negroni –. Vanno trovate le risorse e poi calendarizzati i tempi, che non saranno brevi. Stiamo anche cercando di capire se possiamo riuscire a rientrare nei comuni ammessi agli aiuti, anche se obiettivamente i danni di Casalecchio non sono paragonabili a quelli della Romagna".
Questa chiusura solo per pochi giorni ha tolto un tassello alla Via degli dei, perché già all’indomani delle frane il tragitto fu deviato sul sentiero Cai che parte dal punto panoramico dal pilastrino della stazione X della Via Crucis per approdare al parco Talon sulla via Panoramica, aggirando così il tratto chiuso. E non è neppure la prima volta che questo antico percorso devozionale viene chiuso al transito per dissesti dovuti a eventi meteo. Successe anche per l’ultima grande nevicata nel 2015 quando la caduta di alcuni alberi colpì in pieno un pilastrino, e diversi tronchi impedivano il passaggio lungo il tratto più impegnativo del cammino che è anche quello che è stato investito in pieno dallo smottamento di maggio. Potrebbe riaprire in vista della passeggiata della Pasquetta 2024? L’assessore su questo punto non si sbilancia, anche perché si va verso la cattiva stagione e intervenire nei mesi invernali potrebbe molto complicato.
Gabriele Mignardi