
I conti dei pronto soccorso Ticket non pagati per 6 milioni "Sono soldi indispensabili"
di Donatella Barbetta
Quasi 6 milioni di euro: sono i soldi relativi ai circa 120mila ticket non pagati nei Pronto soccorso del nostro territorio dal 2018 al 2022.
L’importo è formato dai numeri dell’Ausl, circa tre milioni, per la precisione 602.235 nel 2018 e poi negli anni seguenti 809.976, 445.548, 458.017 e 585.480, a cui si aggiungono i 2 milioni e 700mila circa euro non versati nelle casse dell’Irccs Sant’Orsola: 612.140, più 657.867, più 411.678, più 486.610 e 542.997. Ecco le cifre del Rizzoli: il totale è di 281.763 euro, così suddiviso nei cinque anni, 64.479, 66.784, 55.569, 53.164 e 41.767.
I dati sono stati forniti dalla Regione in risposta all’interrogazione presentata nei mesi scorsi da Marta Evangelisti, consigliere regionale e presidente del gruppo Fratelli d’Italia. "Sono numeri particolarmente critici e già da soli devono portare a una riflessione sull’effettivo controllo e sulla capacità di recupero di tali somme, che appaiono indispensabili anche ai fini degli equilibri di bilancio delle Aziende sanitarie", sottolinea la consigliera, già pronta a una nuova interrogazione in cui chiederà alla giunta "a quanto ammontano, dal 2018 al 2022 e nel primo semestre dell’anno in corso i ticket non pagati nei Pronto soccorso di tutta l’Emilia-Romagna" e quale sia l’importo "delle somme finora recuperate non solo per i ticket non pagati al Pronto soccorso, ma anche per le visite specialistiche".
Infine, dal momento che "numerose persone non appaiono rintracciabili", Evangelisti domanderà anche "di produrre una tabella riassuntiva specificando se siano senza fissa dimora e con suddivisione di nazionalità".
Dall’assessorato alle Politiche per la salute, intanto, fanno sapere che, come previsto dai regolamenti aziendali, le tre Aziende sanitarie hanno attivato tutte le procedure previste per sollecitare la regolarizzazione di questi pagamenti, anche tramite l’invio di una comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
L’Ausl, infatti, nei cinque anni presi in esame ha inviato oltre 62mila notifiche, 30mila diffide e quasi 13mila comunicazioni all’Agenzia delle Entrate, l’Irccs Sant’Orsola oltre 48mila notifiche, il Rizzoli 5.502.
"È inaccettabile tollerare i tagli e i disservizi a cui i cittadini debbono sottostare per presunte mancanze di risorse – rimarca Evangelisti –, ancor più a fronte di queste cifre. Per questo domanderemo ulteriormente, in via generale, quali iniziative intenda assumere la Regione per arginare il fenomeno del mancato pagamento dei ticket che, stante la sua evidente diffusione, rischia di creare seri problemi anche per gli equilibri dei bilanci aziendali".
Come si è formato il ’tesoretto’ di sei milioni in cinque anni? L’accesso non appropriato nelle strutture di emergenza urgenza, ricorda l’espondente di Fd’I, "comporta il pagamento di un ticket di 25 euro per la prima visita del medico di Pronto soccorso, a cui si aggiungono un ulteriore ticket di 23 euro per ogni eventuale successiva visita di consulenza richiesta dal medico e un ticket massimo di 36,15 euro per gli esami eventualmente prescritti".