Il Comune utilizzerà gli utili della multiutility Hera (e delle altre società partecipate) per tenere in piedi il bilancio e garantire i servizi anche il prossimo anno, sterilizzando i rincari su energia e materie prime. Nel prossimo bilancio di Palazzo d’Accursio, che dovrebbe essere approvato entro fine anno, annuncia il sindaco Matteo Lepore, sarà confermata la decisione – annunciata da tempo – di non aumentare le tariffe.
Inoltre, con una manovra da 40 milioni di euro, resa possibile appunto dagli utili delle partecipate, in primis Hera – società presieduta da Tomaso Tommasi di Vignano (nella foto), saranno coperti i maggiori costi dovuti a rincari e inflazione. Caro-energia e costo delle materie prime alle stelle "non ricadranno sulle tasche dei bolognesi", aveva assicurato a metà ottobre, presentando i risultati del primo anno di mandato.
"Abbiamo trovato circa 40 milioni di euro – conferma Lepore – che ci serviranno il prossimo anno per pagare le utenze, l’aumento delle materie prime e i lavori. Solo per le scuole, le mense ci costeranno nove milioni di euro in più".
Per fare quadrare i conti, spiega Lepore, "utilizzeremo gli utili delle nostre società, in particolare Hera". In questo modo sarà possibile "mettere a posto il nostro bilancio e garantire i servizi ai nostri cittadini", assicura il sindaco.
In questo momento, afferma Lepore, "il ruolo che Bologna può giocare a livello locale e nazionale è proprio questo: la tenuta dei servizi pubblici. E non è scontato. Per questo il Comune utilizzerà gli utili di Hera per fare il proprio bilancio e per garantire i servizi. Questo è un presidio molto importante".
Come enti locali, aveva affermato Lepore "dovremo lavorare con il nuovo Governo, per far sì che questa crisi non la paghino i cittadini. E Bologna sarà in prima fila su questo".
Il Comune proseguirà, comunque, la ricerca di ulteriori risorse attraverso la lotta all’evasione fiscale e la riorganizzazione dei lavori dell’amministrazione.
Lepore risponde poi alle bordate di Cgil-Cisl-Uil, che ieri mattina – durante una manifestazione in piazza Roosevelt – Bologna hanno accusato i sindaci di non fare nulla contro il caro bollette e di essere ‘zerbini’ delle multiutility Hera e Iren.
"È importante che i soci pubblici, quindi i sindaci, siano in prima fila in questo momento per lavorare con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione", commenta Lepore.
Ed Hera in particolare, precisa, "rappresenta un punto di vista nuovo su quello che dobbiamo fare, perché è un’azienda che può fare investimenti e in questo momento sta rateizzando le bollette per migliaia di cittadini.
Hera può impegnarsi anche nella produzione di energia da fonti rinnovabili, non solo nella compravendita: molti non sanno che ha già svolto questo ruolo".
Secondo il primo cittadino, quindi, "si può lavorare in questa direzione, ma occorre che i sindaci discutano insieme a Hera e ai sindacati, che hanno comunque un ruolo molto importante anche nella governance della società. Dobbiamo affrontare la crisi insieme e dare un esempio anche al resto d’Italia, anche per abbassare la temperatura delle preoccupazioni".
red. cro.
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