I familiari delle vittime e il Pd "Era ora. Ha aspettato anche troppo"

Bolognesi, Mazzoni, De Maria, Schlein: "Un atto dovuto, una vittoria per tanti"

I familiari delle vittime e il Pd  "Era ora. Ha aspettato anche troppo"
I familiari delle vittime e il Pd "Era ora. Ha aspettato anche troppo"

"Era ora, ha aspettato anche troppo. Erano dimissioni doverose, l’unica cosa è che sono arrivate tardi: questo è il commento di tutte le persone che mi chiamano non appena saputa la notizia delle dimissioni di Marcello De Angelis – commenta Paolo Bolognesi (foto), presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della Strage del 2 agosto 1980 –. Il problema che resta è che la Meloni non ha fatto le dichiarazioni che avrebbe dovuto fare un presidente del Consiglio, ma si è comportata come una militante di destra. E De Angelis, che viene da quel mondo lì, o ha delle prove da consegnare al giudice che provino l’innocenza di chi è già stato condannato oppure fa solo del depistaggio mediatico, creando solo confusione nell’opinione pubblica".

Non si sono fatte attendere le reazioni dei politici dem cittadini. "Bene il passo indietro di De Angelis con le sue dimissioni. Da Bologna la strage del 2 agosto 1980 diventa una questione politica nazionale, grazie alla mobilitazione di tutto il Partito

Democratico. Resta il silenzio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che continua ad

essere grave e inaccettabile", così la Segretaria della Federazione democratica bolognese, Federica Mazzoni.

"Un atto dovuto" anche per Andrea De Maria, deputato Pd: "Le dimissioni di De Angelis sono una buona notizia. Una vittoria dei tanti che si sono mobilitati chiedendo un segno di rispetto per le vittime e i familiari delle vittime della Strage del 2 agosto". Anche la segretaria del Pd, Elly Schlein accoglie le dimissioni di De Angelis con grande soddisfazione: "Finalmente, mi viene da dire. Le sentenze basta leggerle e accertano una cosa precisa: è certo che la strage di Bologna fosse una strage di matrice fascista, con la partecipazione di neofascisti e di apparati deviati dello Stato. Non essere in grado di riconoscere la matrice fascista di quella strage è un problema e non è compatibile con un ruolo istituzionale", aggiunge dal festival della Versiliana di Marina di Pietrasanta, intervistata da Agnese Pini, direttrice di Qn, Carlino, Giorno e Nazione.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro