I galleristi guardano già oltre "Nel 2023 si ritorni a gennaio"

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Com’è andata Arte Fiera "della ripresa", dal punto di vista di galleristi che storicamente sono fedelissimi della nostra manifestazione? In generale c’è più distensione, come ha riconosciuto anche il direttore artistico Simone Menegoi, ma su un punto sono tutti d’accordo: Arte Fiera a maggio non va bene.

Lo dice Ursula Casamonti di Tornabuoni Arte, galleria con pezzi da novanta della storia dell’arte. "Nonostante il disagio dello spostamento di data dovuto agli eventi, non certo causato dall’organizzazione, il pubblico è arrivato e il bilancio è abbastanza buono, ma noi, che partecipiamo per il quarantesimo anno, auspichiamo che la data torni a essere quella di gennaio. Questa non va bene – prosegue –, perché quella tradizionale è la prima dell’anno, senza concorrenza da parte di altri eventi". Rispetto alla cura dello stand afferma: "Il nostro spazio così come lo abbiamo realizzato potrebbe essere a Maastricht, a Basilea, nelle mostre come quella che si è appena fatta al Tefaf d New York in Park Avenue".

Umore fine fiera migliore per Patrizia Raimondi della galleria L’Ariete. "All’inizio abbiamo avuto difficoltà col famoso allestimento – racconta –, ma poi le cose sono migliorate per alcune ragioni: la prima è che la fiera è bella, è stata lodata dai visitatori, dai collezionisti e dai critici, la seconda è che è venuta abbastanza gente, i collezionisti si sono visti, si sono presi molti contatti e quindi siamo soddisfatti". Poi chiosa: "È chiaro che col mese di maggio qualcosa si è perso per strada, però, rispetto a tutti i punti interrogativi che avevamo, il bilancio non mi sembra negativo. Il direttore artistico Menegoi e il curatore della sezione pittura Davide Ferri sono stati molto corretti e attenti a selezione e qualità. C’è fiducia per il futuro".

b. c.

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