I ’narcos’ alla sbarra E il risarcimento danni va alla Protezione civile

La proposta, legata all’emergenza, nella richiesta di patteggiamento di un’imputata. Per gli altri la Procura ha formulato richieste dai due agli otto anni e otto mesi.

I ’narcos’ alla sbarra  E il risarcimento danni  va alla Protezione civile

I ’narcos’ alla sbarra E il risarcimento danni va alla Protezione civile

di Federica Orlandi

Il risarcimento dei narcotrafficanti va alla Protezione civile, per sostenerla nel super lavoro durante l’attuale emergenza meteo in Emilia. È la proposta, formulata nella richiesta di patteggiamento, presentata ieri al giudice dell’udienza preliminare Claudio Paris durante un processo per spaccio e associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico con dodici imputati.

In particolare, le indagini coordinate dalla Dda – pm Roberto Ceroni – e dalla polizia, secondo filone di un’altra inchiesta che ha smantellato un’associazione illecita con base nel Modenese, hanno smascherato un traffico di chili e chili di cocaina, marijuana e hashish che univano, come un lungo filo rosso, l’Emilia, in particolare Bologna, Modena e Ferrara, e l’Albania. A tenere i capi del filo, due associazioni di narcotrafficanti, intrecciate: la prima è appunto quella modenese, già andata a sentenza, questa seconda invece aveva sede in città e vedeva al vertice, per l’accusa, un albanese di 41 anni, già condannato nel primo filone e a cui qui vengono contestati solo singoli di episodi di detenzione di droga, per un totale di circa 20 chili tra marijuana e cocaina. "Concorrenti esterni" al sodalizio, invece, sarebbero un suo cugino, accusato anche di riciclaggio, e l’unica donna dell’inchiesta, una trentottenne albanese; membro attivo del sodalizio, invece, e "uomo di fiducia" del quarantunenne albanese, incaricato della "ricezione, custodia e preparazione dello stupefacente" per l’accusa, è un quarantaseienne macedone. Per lui è stata chiesta dal pm la pena più alta: otto anni e otto mesi. Questi aveva peraltro già precedenti con un altro degli odierni imputati, un avvocato bolognese di 47 anni.

Ieri mattina, il pm Ceroni ha quindi formulato le richieste di condanna, che vanno da due a oltre otto anni appunto, già scontate di un terzo dato che quasi tutti gli imputati hanno scelto il rito abbreviato. Tre hanno invece fatto richiesta di patteggiamento, tra cui i due sodali "esterni". Contestualmente al patteggiamento, come talvolta accade, è stato proposto un risarcimento alla parte offesa, che per questo tipo di reati ’di ordine pubblico’ è riconosciuta nello Stato, o un suo ente. Perciò è stato proposto di devolvere la somma alla Protezione civile dell’Emilia-Romagna, per l’impegno nell’emergenza meteo in corso. Una proposta che ha incontrato il favore della Procura. Il risarcimento ammonterebbe ad alcune decine di migliaia di euro. La decisione del gup è attesa per fine giugno.

L’associazione era "costituita da una pluralità di basi logistiche per l’occultamento di ingenti partite di stupefacenti e la preparazione per la vendita", così l’accusa. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Bruno Salernitano, Fauso Bruzzese, Roberto Filocamo, Enrico Pollini, Cesarina Mitaritonna.

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