I Nastri d’argento premiano la vita di Grillini

Al documentario di Vendemmiati il riconoscimento per la categoria ‘Cinema del reale’. Tra i vincitori anche ‘Per Lucio’ di Pietro Marcello

Franco Grillini davanti al poster di "Let’s kiss", documentario sulla sua vita

Franco Grillini davanti al poster di "Let’s kiss", documentario sulla sua vita

di Benedetta Cucci

Il Nettuno d’oro l’aveva già ricevuto dalla sua città nel 2018 e qualche giorno fa, secondo la "par condicio dei metalli" lasciata al caso e alla virtù, la sua storia s’è guadagnata anche l’argento. Per i Nastri d’Argento del documentario, Let’s Kiss - Franco Grillini. Storia di una rivoluzione gentile di Filippo Vendemmiati, prodotto dalla bolognese Genoma, è uno dei tre migliori documentari assieme a Per Lucio di Pietro Marcello e La macchina delle immagini di Alfredo C. Due produzioni "bolognesi" (Let’s kiss riceve il premio Cinema del reale e Per Lucio quello Cultura, cinema, spettacoli) sostenute dalla Film Commission regionale, che porta a casa un’altra soddisfazione con Caterina Caselli, ‘protagonista dell’anno’ che si racconta tra musica e confidenze private in Una vita, cento vite di Renato De Maria, il cui film è stato prodotto da Ibc Movie e vede come direttore della fotografia il bolognese Filippo Corticelli.

Premi e finalisti sono stati scelti tra i 150 film usciti nel 2021 e visionati dal Direttivo nazionale, in un panorama ricco di temi, storie e personaggi che non dimentica l’attualità, come sottolinea a nome del direttivo la presidente Laura Delli Colli, "in un’annata ancora difficile segnata da testimonianze legate al presente e in un fermento creativo speciale, considerando le condizioni critiche vissute dal cinema negli ultimi due anni".

Let’s Kiss è quindi il film biografico incentrato sulla figura di Grillini, bolognese classe 1955, figlio di contadini laureato in Pedagogia, uomo politico e gay tardivo (il famoso ‘compagno busone’), da sempre impegnato nella lotta per il riconoscimento dei diritti civili di gay, lesbiche e transessuali. Attraverso il racconto in presa diretta fatto dal protagonista, il biopic, con tono leggero e materiale documentale inedito, ricostruisce oltre trent’anni di storia politica e testimonia una lotta dura e gentile nel nome della dignità e dell’uguaglianza. In Per Lucio, il regista di Bella e perduta e di Martin Eden, si muove dentro una narrazione inedita del grande cantautore bolognese, condotta attraverso le parole del suo fidato manager Tobia e del suo amico d’infanzia Stefano Bonaga. Parole, musiche e immagini – anche amatoriali – offrono una liricità che evoca un’Italia sotterranea e sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione attraverso i tragici eventi storici contemporanei e il boom economico.

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