
La manifestazione a Bologna organizzata nei mesi scorsi da Rete di Patrioti e Casapound
Comunque vada, sarà un problema. Mattinata ad alta tensione a Persiceto dopo l’annuncio del movimento di ultradestra La Rete dei Patrioti, che ha convocato una manifestazione per oggi alle 11 nella centralissima piazza del Popolo, praticamente sotto le finestre del municipio. All’ordine del giorno una raccolta di firme in calce a una petizione che chiede la chiusura dei centri di accoglienza per minori immigrati. "Minore età e lassismo e buonismo della magistratura fanno sì che nessuno paghi per i crimini commessi provocando un senso di impunità in questi giovani stranieri. È ora di dire basta", si legge nel comunicato dell’organizzazione.
La diffusione della notizia ha subito messo in agitazione la galassia della sinistra e il mondo antagonista che, come in altre occasioni, pensa a controiniziative di protesta. Tra l’incudine e il martello si trova il Comune, retto da un’amministarzione civica di centrodestra, che nella mattinata di ieri ha precisato di non avere autorizzato alcun banchetto: "Il Comune non ha rilasciato alcuna autorizzazione di occupazione di suolo pubblico con posizionamento di tavolo o gazebo per tale iniziativa" e "non ha ricevuto formale richiesta di autorizzazione di occupazione di suolo pubblico così come prevista dal ’Regolamento per la disciplina del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria e del canone mercatale’". A complicare ulteriormente il quadro, il fatto che piazza del Popolo sia uno spazio destinato alla propaganda elettorale e che stamattina, in piena campagna per i referendum, sarebbe già prevista la presenza di un gazebo di un partito, regolarmente autorizzato.
Alla Questura sarebbe giunto il preavviso richiesto dalla legge per le manifestazioni pubbliche lunedì scorso, ma facendo riferimento all’occupazione di una superficie che dovrebbe concedere l’amministrazione, cosa che non è avvenuta perché nessuna domanda è stata presentata. Allo stato delle cose, quindi, l’iniziativa non si potrebbe svolgere con le modalità annunciate e chi scendesse in piazza rischierebbe addirittura una denuncia per manifestazione non preavvisata entro i tre giorni antecedenti. A prescindere da tutto, piazza Galileo ha comunque attivato un servizio di ordine pubblico.
"Noi faremo un presidio – conferma Stefano Colato, responsabile bolognese della Rete dei Patrioti –, come regolarmente preavvisato. Che ci sia o no il banchetto, noi saremo presenti con una ventina di attivisti locali al massimo. Io penso che, se siamo al punto che non si può manifestare neanche a San Giovanni in Persiceto, le istituzioni si debbano fare un esame di coscienza perché c’è un serio problema di libertà di parola e di manifestazione del pensiero in questo Paese. Sono seriamente preoccupato. Nelle nostre manifestazioni non sono mai state commesse violenze e non abbiamo mai lasciato nemmeno una cartaccia a terra".
Enrico Barbetti