Congresso Pd, i primi sì per Bonaccini. De Maria: "Lo appoggio"

Se il governatore si candiderà segretario del Pd il deputato sarà al suo fianco. Atteso il sostegno dei vertici regionali. L’assessore Priolo: "Serve un leader forte"

Stefano Bonaccini ed Elly Schlein

Stefano Bonaccini ed Elly Schlein

Bologna, 1 ottobre 2022 - Il giorno dopo il passo avanti verso il congresso di Stefano Bonaccini ("se utile, mi candiderò"), c’è già chi si avvicina al governatore. E, sebbene la discesa in campo non sia ancora ufficiale, le truppe pronte a sostenere il ’pres’, come lo chiamano in Emilia-Romagna, si stanno scaldando.

Il primo ad alzare la mano è Andrea De Maria. Il neo deputato, reduce da una campagna elettorale matta e disperatissima nel collegio ’Carpi’, approva l’impostazione del governatore: "Le caratteristiche della nostra opposizione e sul profilo del Pd trovo molto convincenti le parole di Bonaccini. Bene si sia messo a disposizione del partito. Se si candiderà segretario nazionale avrà tutto il mio sostegno".

Non arrivano altri endorsement così espliciti, ma già si vocifera che ’Base riformista’ sarà della partita. Il leader della minoranza dem locale, Dario Mantovani, sfidante della segretaria provinciale dem Federica Mazzoni, ieri si limitava a dire che "le qualità di Bonaccini sono fuori di dubbio, vedremo se, quando e come si candiderà al Congresso".

Resta silenziosa Elly Schlein che, da sinistra, vedrebbero come possibile competitor in chiave anti-Bonaccini. Una sfida, però, pericolosa per il partito, che rischierebbe di spaccarsi tra ’riformisti’ e ’sinistra’ e, allo stesso tempo, anche per i due contendenti, finora alla guida in tandem in viale Aldo Moro. Tant’è che in ambienti non lontani dalla Regione, c’è chi continua a ripetere che lo scontro frontale tra i due pare quasi impossibile.

Quasi più probabile, dicono altri, un eventuale ticket. Ma tutto è rimandato al 6 ottobre, giovedì, quando ci sarà la direzione nazionale del partito. Ieri, intanto, si è pronunciato Enrico Letta che ha dettato quattro fasi per "un congresso costituente".

Il succo? Tempi dilatati rispetto ai desiderata di Bonaccini (che, l’altro ieri in tv, aveva parlato di "gennaio-febbraio"), avvicinandosi alla scadenza naturale (marzo), come anche il sindaco Matteo Lepore aveva auspicato. Il primo cittadino, ieri, ha prima annunciato una festa per celebrare il primo anno di mandato il mese prossimo, poi è tornato sul tema congresso, ma senza sbilanciarsi (anche perché l’ala sinistra Orlando-Provenzano ancora non si è espressa): "Dobbiamo davvero ascoltare le persone e capire se ha ancora senso che il Pd vada avanti in questo modo, per questo servono una costituente e un po’ di tempo, entro marzo".

Qualcuno vede nella dilatazione dei tempi del congresso una mossa anti-Bonaccini, altri una sorta di mediazione. Di sicuro, si attendono altri sostegni (espliciti) per il governatore.

Si parla del dem Davide Di Noi, della corrente di Energia democratica di Anna Ascani, che il 15 ottobre lancerà un’iniziativa ’Reset Pd’ per chiedere gli attuali dirigenti, reduci dalla sconfitta, un passo indietro, e molto probabilmente non mancherà il sostegno del Pd regionale, vista la vicinanza tra il leader Luigi Tosiani e Bonaccini.

Ma prima della gara vera e propria (o del "casting" per dirla con Letta), in viale Aldo Moro già si tifa per "un Pd a trazione emiliano-romagnola". Parola dell’assessora regionale all’Ambiente Irene Priolo, che vede la necessità di "una leadership forte". E la strada pare portare al governatore.

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