
I carabinieri indagano sull’omicidio del 19enne Eddine Bader Essefi
Per l’omicidio del giovanissimo Eddine Bader Essefi, 19 anni appena, di origine tunisina, sono indagati a piede libero due ragazzi, un 31enne della Campania e un 29enne tunisino. I due, sentiti subito dai carabinieri, minimizzano e non si ritengono responsabili. E queste sono ore decisive per capire cosa può essere accaduto e definire i contorni di questa storia terribile. Essefi, per tutti ‘Bader’, amato dagli amici e stimato dai colleghi di lavoro del Manicarettibo, ristorante di via Saragozza – dove lui lavorava come aiuto cuoco – è stato pestato la sera del 25 aprile tra via Buozzi e via Colombi, alla Barca: la sua vita è finita poco dopo, in ospedale, e quel marciapiede che è diventato scena del crimine è ora la meta di tanti ragazzi che gli volevano bene e che vanno a lasciare fiori e bigliettini. E mentre la comunità, profondamente scossa, si interroga su un crimine atroce avvenuto per strada e che vede vittima quello che era poco più di un ragazzino, a soli trecento metri e ad appena quindici giorni di distanza dalla tragedia di Tania Bellinetti (precipitata dal terrazzo, il compagno è indagato per istigazione al suicidio), si provano a ricomporre le tessere di uno scenario che resta al momento molto complesso. Roberto D’Errico, avvocato difensore del 31enne italiano, sostiene che il suo assistito sia innocente e si riserva di nominare un medico legale per il conferimento dell’incarico per l’autopsia, poi si attende che le indagini facciano il loro corso e, naturalmente, il responso dell’esame autoptico, con cui si proverà a capire qual è stata la causa esatta della morte di Bader. Una dinamica ancora tutta da chiarire, con molti punti oscuri. C’è da chiarire intanto se ci sia stato l’urto con un altro ragazzo di cui si è detto in un primo momento, se, oltre a questo, ci sia stata una frase scatenante (che è un’altra delle ipotesi) tra la vittima e i due ragazzi più grandi, e poi da ricostruire con esattezza tutto il resto: il pestaggio e la caduta, con il ragazzo che ha battuto la testa sul muretto. Da chiarire anche se la vittima, in questi momenti concitati, sia stata colpita da un motorino, come è stato riportato da qualcuno. I carabinieri lavorano senza sosta raccogliendo le testimonianze e analizzando i video delle telecamere acquisite dei negozi intorno.
L’inchiesta per omicidio preterintezionale della Procura di Bologna è in mano al pm Andrea De Feis.